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Notizie

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11
mag

veicoli per ultimo miglio: transizione no carbon con maggiore potenziale e più rapida

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

I veicoli commerciali leggeri e cioè i furgoni impiegati nell’ultimo miglio costituiscono il segmento con il maggiore potenziale per realizzare più rapidamente la transizione energetica del trasporto su strada.A queste conclusioni  è arrivato uno studio condotto da MAN TruckBus Italia in collaborazione con il Politecnico di Milano, secondo il quale 40%-50% dei veicoli potrebbe essere elettrificato fin da subito senza modifiche ai turni esistenti. I presupposti generali per il passaggio ci sono e sono tre:  la chiara identificazione degli hub di partenza e destinazione per poter incorporare i processi di ricarica all’inizio o alla fine del turno;  la prevedibilità e regolarità degli spostamenti e delle soste associata alla brevità dei singoli percorsi giornalieri; l’utilizzo frequente dei veicoli e la saturazione del chilometraggio annuale ottimale.

11
mag

sostenibiltà trasporti: intervista ministro Giovannini su Tir

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

 

Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale dell’intervista che il Ministro Enrico Giovannini ha rilasciato alla rivista “Tir” dal titolo: “Uno sviluppo sostenibile per i trasporti”.

Nel corso degli ultimi mesi le scelte del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili sono state guidate dal tema della sostenibilità, con un nuovo modo di programmare i progetti e l’adozione di nuove linee guida per le infrastrutture. “Tutte le opere dovranno essere attuate con un nuovo approccio di sostenibilità, ovvero valutando non solo l’impatto sull’ambiente ma anche sulle persone e sulle disuguaglianze. Perché sostenibilità non è solo ambientale ma anche sociale ed economica”, afferma il Ministro Enrico Giovannini, che ricorda gli ingenti fondi stanziati per il suo Ministero che saranno trasformati in opere e migliori servizi per i cittadini. “Per il Mims abbiamo 61,5 miliardi del PNRR e del Piano complementare, ma nei prossimi 10 anni arriveremo a 104 miliardi, perché abbiamo scelto di fare anche altri investimenti che non erano previsti nel piano: manutenzione delle strade, potenziamento delle infrastrutture idriche, metropolitane nelle città”.

Molte cose sono già state fatte sul fronte dei trasporti e delle infrastrutture: quali sono i prossimi passaggi?Intanto l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, perché quello che è stato fatto finora è la progettazione e in alcuni casi anche l’avvio di gare. Ora si tratta di trasformare tutto questo in lavori, in acquisti di beni e servizi. In parte questo sta già avvenendo, ma il grosso si realizzerà tra la seconda metà del 2022 e nel 2023.

Per quanto riguarda l’autotrasporto, sono già stati stanziati con due decreti 100 milioni di euro per il rinnovo del parco veicolare. Quali sono le sue osservazioni su questi provvedimenti?

Ci sono tre elementi da tenere presente. Il primo ha a che fare con lo shift modale, con lo spostamento di molti trasporti dalla gomma al ferro. Collegare aeroporti, interporti e porti con le ferrovie è uno dei punti cruciali proprio del PNRR. Quindi da un lato puntiamo a ridurre l’uso dei trasporti su gomma per la lunga distanza, fermo restando che per l’ultimo miglio il trasporto su gomma non ha alternative. Il secondo aspetto è l’innovazione tecnologica a favore di una mobilità più sostenibile. Non sappiamo ancora dove ci porterà. Anche tra i produttori internazionali vi sono diversi punti di vista: alcuni stanno puntando più sulle batterie, altri ancora sull’idrogeno. Noi, negli ultimi mesi, abbiamo analizzato tutti questi aspetti e proprio nei giorni scorsi è stato pubblicato un rapporto in cui ci siamo confrontati con i rappresentanti di tutti i diversi mezzi di trasporto dalle moto agli aerei sulla prospettiva tecnologica. La terza dimensione è quella del miglioramento delle condizioni di lavoro nell’autotrasporto, e non solo. Dobbiamo progredire verso un lavoro che sia più avanzato anche tecnologicamente: penso ad esempio all’uso di piattaforme che consentano di far viaggiare i tir più carichi senza lo spreco che avviene oggi a causa della scarsa interazione tra i vari operatori o ancora ai sistemi di assistenza al conducente, come può essere la guida assistita. Tutti dispositivi che consentono ai lavoratori del settore di avere un alleggerimento delle condizioni gravose in cui operano.

Anche l’intermodalità gomma-mare e gomma-ferro è fondamentale in un’ottica di sviluppo sostenibile. Ed infatti di recente sono stati stanziati nuovi fondi per Marebonus e Ferrobonus. Sono previsti altri finanziamenti o altre misure a favore dell’intermodalità?

Nella Legge di Bilancio ho voluto per la prima volta la creazione del Fondo per la mobilità sostenibile: sono due miliardi di euro che potranno essere utilizzati nei prossimi anni per accelerare questo percorso e per rifinanziare misure esistenti ma anche nuove misure. Ma il punto cruciale, al di là degli incentivi, è che sono le imprese stesse oggi a scegliere questa modalità, perché la reputazione delle imprese ha a che fare con la sostenibilità. Sono i consumatori finali che chiedono un minore contenuto di emissioni. In questo senso è il settore chiamato ad una trasformazione, al di là degli incentivi monetari. E io credo che quello che sta accadendo anche in questa situazione di crisi drammatica, determinata da questa insensata guerra in Ucraina, stia spingendo molte imprese a ripensare le loro catene logistiche. Una cosa che in parte era già avvenuta con la pandemia. Magari il rientro in Italia di attività che prima erano decentrate in giro per il mondo ridurrà la necessità di lunghi spostamenti. L’Italia da questo punto di vista e il PNRR va esattamente in questa direzione ha bisogno di un sistema della logistica in generale molto più efficiente. Interconnessione con le ferrovie, con gli aeroporti, i porti e i centri intermodali: è qui che il settore pubblico, ma anche quello privato, è chiamato a fare un forte investimento a favore dell’intermodalità, che alla fine è un vantaggio per tutti.

Tecnologia, innovazione e digitalizzazione sono determinanti per garantire un futuro sostenibile. Quali sono le iniziative che il Mims sta portando avanti in questo campo?

All’interno delle città, la cosiddetta mobility as a service, cioè la possibilità di interconnettere le banche dati di diversi operatori, in modo da consentire all’utente finale di scegliere come muoversi da un punto A ad un punto B e comprare tutti i biglietti con un click, è una delle trasformazioni importanti. L’altra l’ho accennato in precedenza è la possibilità attraverso tecnologie digitali di distribuire meglio i carichi delle merci, facendo viaggiare meno mezzi vuoti. Esistono già delle piattaforme di questo tipo, sia negli Stati Uniti sia in Europa. L’Italia è un po’ indietro. Ecco qui credo che ci siano opportunità di business anche per i privati perchè vuol dire risparmio nei costi, minori emissioni, efficienza complessiva. Ed è qui che i privati possono giocare, come è giusto che sia, la loro partita e la loro rapidità nell’innovazione rispetto alle pubbliche amministrazioni.

C’è un dibattito molto forte in Europa e nel mondo sul futuro dei mezzi di autotrasporto. Elettrico, idrogeno, biometano: qual è il futuro di questo settore?

Il rapporto da poco presentato cerca proprio di far il punto della situazione. Ma al di là delle capacità tecnologiche e della possibilità di utilizzare combustibili innovativi, dobbiamo sempre avere il quadro complessivo delle necessità e delle possibilità. Alcuni operatori, ad esempio, ci stanno dicendo che il biometano non si può produrre in quantità infinite. Quindi non si può utilizzare per tutto, meglio specializzarlo per alcune attività; la stessa cosa vale per l’idrogeno. L’idrogeno, soprattutto verde, è una promessa, non è una realtà generalizzata. Dunque, meglio concentrarsi su quei settori per cui non ci sono alternative, come l’aereo o il marittimo. E concentrare invece l’uso delle batterie per altri settori. Nel momento in cui dovessimo attrezzare tutta la nostra rete autostradale, ma anche stradale, con distributori di biometano e di idrogeno e poi punti di ricarica rapida delle batterie, sarebbe un investimento enorme e forse sovradimensionato se poi il mercato decidesse di andare verso l’una o l’altra tecnologia. Quindi a un certo punto dovremo necessariamente tentare di convergere e, soprattutto, ascoltare quegli esperti che ci dicono di usare una specializzazione investendo, in particolare sull’idrogeno, laddove non ci sono alternative.

 

10
mag

Distacco transnazionale: Firmato memorandum fra Italia e Romania

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

Il Governo Italiano e quello Rumeno, per il tramite dei rispettivi Ministeri del Lavoro,  hanno firmato un Memorandum d’intesa che ha per oggetto la collaborazione e lo scambio di informazioni tra Italia e Romania nel campo dell’ispezione del lavoro. in particolare per ciò che riguarda la prevenzione e il contrasto degli illeciti in materia di distacco transnazionale, di lavoro non dichiarato e di intermediazione illegale, anche in un contesto stagionale. Inoltre, verrà garantita la promozione e la garanzia della rispettive normative nazionali e della normativa europea, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori che svolgono attività nel territorio dell’altro Stato.

L’intesa in particolare prevede che le parti si scambino informazioni e dati sulle imprese che operano nel territorio dei rispettivi Stati, fra cui:

  • retribuzioni e condizioni di lavoro;
  • irregolarità individuate durante le ispezioni, comprese le eventuali sanzioni applicate;
  • identificazione delle violazioni dei diritti dei lavoratori, derivanti dalle rispettive legislazioni nazionali e dalle regolamentazioni europee, inclusi i casi di lavoro non dichiarato, di distacco non autentico o di intermediazione illegale di manodopera dal territorio di uno dei rispettivi Stati sul territorio dell’altro e le misure prese;
  • il rispetto degli adempimenti vigenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro anche al fine della prevenzione del contagio da Covid-19, nei limiti della competenza e delle attribuzioni proprie del personale ispettivo di ciascuno dei rispettivi Stati;
  • infortuni sul lavoro dei lavoratori dello Stato di una parte accaduti sul territorio dello Stato dell’altra, nei limiti delle competenze e delle attribuzioni proprie delle autorità di controllo interessate dal Memorandum.

 

10
mag

Mercitalia logistics FFSS:Gianpiero Strisciuglio nuovo Ceo

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

Gianpiero Strisciuglio,49 anni ingegnere,  è il nuovo Amministratire Delegato, nonché direttore Generale di Mercitalia Logistics, la divisione di logistica delle Ferrovie dello Stato. Il manager barese  va a rinpiazzare il collega Marco Gosso, ingegnere milanese di 60 anni, che era stato confermato per la terza volta consecutiva dal consiglio d’amministrazione per il triennio 2019-2022. Gosso, che ricopriva da quasi un decennio il ruolo apicale in tutta la divisione merci del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, la nuova denominazione della vecchia FS Logistica, da parte sua ha dichiarato che erano venute meno le condizioni per un ulteriore rinnovo,  dovuto alla non più giovane età ma anche alla mancata “condivisione sulle linee di sviluppo future”.

 

5
mag

autotrasporto: pubblicata in G.U la ripartizione di 240 milioni per il triennio 2022-2024

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

L’ammontare annuo delle risorse strutturali destinate all’Autotrasporto merci nel triennio 2022-2024 è  di complessivi 240 milioni di euro. Il decreto relativo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. I 240 milioni verranno ripartiti come segue:

  • 70 milioni di euro sono destinati alle deduzioni forfettarie di spese non documentate a favore degli autotrasportatori che effettuano personalmente i servizi di trasporto a bordo del proprio veicolo;
  • 140 milioni di euro sono destinati al Comitato Centrale per l’albo nazionale degli autotrasportatori per la riduzione compensata dei pedaggi autostradali. (Le modalità operative verranno definite con la direttiva annuale del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili allo stesso Comitato centrale da emanarsi per l’anno 2022);
  • 5 milioni di euro sono destinati all’incentivazione di ulteriori interventi a favore della formazione professionale, secondo le procedure da adottarsi con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili;
  • 25 milioni di euro sono destinati per investimenti finalizzati allo sviluppo dell’intermodalità e della logistica e ad iniziative dirette a realizzare processi di ristrutturazione imprenditoriale e ammodernamento del parco veicolare.
3
mag

incentivi rinnovo parco veicolare: da ieri fino al 10 giugno prossimo prima finestra per domande di incentivi

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

Le domande per ottenere gli incentivi finalizzati al rinnovo del parco veicolare, per la prima finestra, possono essere presentate  già da ieri 2 maggio fino al 10 giugno prossimo. Il decreto relativo infatti è stato pubblicato il 30 Aprile scorso sulla  Gazzetta ufficiale.

29
apr

erogazione 500 milioni autotrasporto: il credito d’imposta sarà del25% sui consumi gasolio 1 trimestre 2022

Pubblicato da guglielmo nardocciIn Evidenza, Informazioni Fedit, Rassegna StampaNessun commento

La viceministra Teresa Bellanova  ha comunicato ieri pomeriggio alle Associazioni dell’autotrasporto la decisione  di sottoporre al consiglio dei ministri di lunedi prossimo la proposta di erogare i 500 milioni di sostegno all’autotrasporto ricorrendo alla via più diretta, veloce ed efficace e cioè il ricorso al credito d’imposta. Tali contributi, come è noto, verranno riconosciuti alle imprese con veicoli di portata superiore alle 7,5 tn. e di classe ecologica euro 5 e 6. Il credito d’imposta sarà pari al 25% sui consumi di gasolio effettuati nel primo trimestre dell’anno in corso.

29
apr

erogazione 500 milioni autotrasporto: torna ipotesi credito d’imposta. Lunedi decisione Governo

Pubblicato da guglielmo nardocciIn Evidenza, Informazioni Fedit, Rassegna StampaNessun commento

L La

27
apr

Erogazione fondo 500 milioni per autotrasporti: Bellanova convoca le Associazioni x domani

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

La ViceMinistra del MIMS Teresa Bellanova ha convocato per domani le Associazioni dell’Autotrasporto con largo anticipo sui tempi previsti dopo l’ultima riunione nel corso della quale  erano state ipotizzate diverse modalità di erogazione alle imprese dell’autotrasporto dei 500 milioni previsti nel decreto interministeriale MIMS e MISE.

27
apr

Dcarbonizzazione Trasporti: secondo rapporto Mise autotrasporto tra i maggiori punti critici

Pubblicato da guglielmo nardocciIn Evidenza, Rassegna StampaNessun commento

Il settore dei trasporti  in Italia è direttamente responsabile del 25,2% delle emissioni di gas a effetto serra e del 30,7% delle emissioni di CO2, a cui si aggiungono le emissioni nel settore dell’aviazione e del trasporto marittimo internazionali. Questo il dato saliente del rapporto sulla “Decarbonizzazione e trasporti”  che il Ministero de3llo Sviluppo Economico ha reso noto nei giorni scorsi.  Il 92,6% delle emissioni nazionali di tutto il comparto, in particolare, è attribuibile al trasporto stradale di passeggeri e merci, settore per il quale si registra un aumento del 3,2% delle emissioni tra il 1990 e il 2019, in controtendenza rispetto al calo del 19% delle emissioni totali durante lo stesso periodo. Per contribuire a raggiungere gli obiettivi europei, del pacchetto ‘Fit for 55’, che prevedono la riduzione del 55% delle emissioni climalteranti entro il 2030 e il loro azzeramento entro il 2050, è necessario accelerare il processo di decarbonizzazione, partendo proprio dal settore della mobilità. Per ridurre le emissioni climalteranti del settore le soluzioni tecnologiche basate sull’elettrificazione  sono quelle al momento più promettenti per diversi comparti, soprattutto quello del trasporto su strada. Per mezzi come auto, veicoli commerciali, bus e treni, sono già adottabili su larga scala.
Biometano, idrogeno verde, biocombustibili avanzati e combustibili sintetici, a causa dell’attuale scarsa capacità produttiva e degli alti costi collegati, potranno servire a decarbonizzare trasporti più difficilmente elettrificabili, come quelli marittimi, aerei e camion a lunga percorrenza. Settori in cui l’elettrificazione necessita ancora di investimenti in ricerca e sviluppo. Se3condo il rapporto MISE inoltre I veicoli elettrici a batteria (BEV) sono l’opzione più idonea per raggiungere gli obiettivi al 2030, sia in termini di efficienza energetica, sia di riduzione delle emissioni. Già con il mix energetico attuale, infatti, la sostituzione dei veicoli a combustione interna, che oggi rappresentano il 99% del trasporto stradale italiano, con veicoli elettrici comporterebbe per il nostro Paese una riduzione del 50% delle emissioni sul ciclo di vita del trasporto leggero su strada. Un risultato ancora migliore si otterrebbe aumentando la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, come già previsto dal PNRR. Dal punto di vista dei costi, la soluzione risulta oggi quella più praticabile considerando che, sull’intero ciclo di vita, il costo totale di possesso e utilizzo di un’auto privata a trazione elettrica è inferiore a quello di una con motore a combustione interna e l’impatto ambientale è notevolmente inferiore. È necessario tuttavia potenziare le infrastrutture di ricarica, investire sulla produzione industriale nazionale di batterie e di veicoli, favorire il riciclo dei materiali rari. In questo settore sono identificate tre possibili alternative per sostituire i mezzi ad alimentazione tradizionale: i veicoli a batteria, con necessità di ricarica ad altissima potenza (1 MW) o di scambio delle batterie (battery swap), i veicoli elettrici alimentati attraverso una linea aerea installata sulle autostrade e, a certe condizioni, i veicoli a idrogeno verde.
Dalle analisi contenute nel Rapporto risulta che un camion elettrico possa conseguire risparmi fino al 70% delle emissioni calcolate sul suo ciclo di vita. Le scelte da compiere dovranno essere necessariamente condivise con i partner europei e i Paesi confinanti per convergere su standard comuni e consentire una reciproca interoperabilità.

 

26
apr

Autotrasporto: ipotesi operativa di distribuzione fondo governativo 500 milioni

Pubblicato da guglielmo nardocciIn Evidenza, Rassegna StampaNessun commento

Pubblichiamo  qui di seguito i particolari delle soluzioni per la erogazione alle imprese dei 500 milioni del fondo governativo per l’autotrasporto,  prospettate durante l’ultimo incontro con la viceministra Berllanova la quale si è riservata di dare risposte nella prossima riunione prevista per i primi di maggio.

  • Fondo Autotrasporto di 500 milioni: La soluzione ipotizzata di un credito di imposta per le imprese con veicoli di portata superiore alle 7,5 ton. e di classe ecologica euro 5 ed euro 6 non è percorribile. Sempre per la stessa platea di beneficiari stanno lavorando affinché venga riconosciuto un contributo diretto da parte dell’Agenzia delle Dogane.
  • Riduzione dei 25 centesimi del carburante alla pompa. Tale riduzione, di portata generale, ad oggi in vigore sino al 2 maggio molto probabilmente verrà prorogata per altri 2 mesi. Abbiamo stigmatizzato tale intervento praticamente nullo per le imprese di autotrasporto con parco veicolare più ecologico che, come noto, non possono più recuperare per tale periodo il credito dei 21 centesimi di accisa.
  • Credito di imposta AD BLUE-LNG: E’ in fase di definizione una bozza di decreto che dovrebbe rendere la misura già prevista dal Decreto Legge Energia operativa a breve.
  • Accesso al mercato. In fase di sottoscrizione del Protocollo di Intesa dello scorso 17 marzo è stato concordato che per calmierare gli effetti derivanti dalla liberalizzazione dell’accesso al mercato, per le imprese che ne dovrebbero uscire, verrà riconosciuto un contributo per la perdita del potere di acquisto derivante dalla impossibilità di vendere la licenza. Verrà aperto un tavolo specifico sul tema.
  • Investimenti e formazione. Entro un periodo di 4 mesi verranno pagati i contributi relativi a tali voci effettuati negli ultimi 2 anni.
  • Marebonus-Ferrobonus. Stanno lavorando affinché i contributi -le cui entità e modalità non sono ancora operative- vengano riconosciuti direttamente alle imprese di autotrasporto.
24
apr

Governo e Federazioni autotrasporto su accelerazione erogazione 500 milioni

Pubblicato da guglielmo nardocciIn Evidenza, Rassegna StampaNessun commento


I 500 milioni di euro, che il Governo ha stanziato in favore dell’autotrasporto e che  saranno utilizzati a favore dei possessori di veicoli Euro 5 e 6 di massa complessiva maggiore di 7,5 tonnellate, non potranno essere distribuiti ricorrendo al credito d’imposta. Lo ha precisato la Viceministra Bellanova nel coroso dell’inc0ntro con le Associazioni dell’Autotrasporto che i è svolto venerdi scorso. A questo proposito la Viceministra ha aggiunto che si sta verificando la possibilità di elargire le risorse tramite l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che già dispone dei dati relativi al consumo di gasolio dei primi tre mesi del 2022.

11
apr

Fedit sollecita il Governo ad erogare presto i 500 milioni per l’autotrasporto

Pubblicato da guglielmo nardocciIn Evidenza, Informazioni Fedit, Rassegna StampaNessun commento

La FEDIT, in considerazione dell’accentuarsi della crisi dell’autotrasporto,  sollecita   il Governo a rendere immediatamente operativo il fondo dei 500 milioni di euro  stanziati  con decreto interministeriale  Mims e Def, a favore delle imprese di autotrasporto che più di altre hanno dimostrato una politica aziendale virtuosa e coerente con la tanto sbandierata transizione ecologica.  A questo proposito non si capisce la ratio del decreto  firmato dai ministri dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e quello della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, nel quale si dispone la proroga fino al 2 maggio dell’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa su benzina e gasolio, i cui effetti benefici si riverseranno sulle famiglie e le imprese, ma non quelle dell’ autotrasporto  che hanno investito e dispongono di un parco veicolare più moderno,  per le quali l’effetto sarà praticamente nullo poiché è stato sospeso il beneficio del rimborso delle accise di oltre 21 centesimi per i mezzi euro V ed euro VI a tutto vantaggio di coloro che ancora dispongono di mezzi vecchi ed inquinanti. La FEDIT a questo proposito invita il Governo, che fin qui ha dialogato con le imprese di autotrasporto, e correggere il testo del decreto ripristinando i contributi alle imprese  che più di altre hanno dimostrato una politica aziendale più virtuosa e coerente con la tanto sbandierata transizione ecologica.

 

11
apr

autotrasporto: il Governo stanzia 650 milioni l’anno per acquisto veicoli più sostenibili

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi su proposta del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, ha firmato  il dpcm che stanzia 650 milioni di euro l’anno, per tre anni, a sostegno dell’acquisto di veicoli più sostenibili. L’ecobonus include i veicoli per il trasporto merci, per i quali sono stati previsti 10 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023 e 20 milioni per il 2024. Le piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi, potranno accedere ai contributi destinati  all’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica. Tale incentivo viene concesso con la contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4. Il contributo  è così ripartito: 4.000 euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate; 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,49 tonnella12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate; 14.000 euro per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate

6
apr

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

Confetra ha siglato  un’intesa con i rappresentanti  di Assologistica e i vertici di Coldiretti e Consorzi Agrari d’Italia, per creare un polo logistico nazionale con diverse infrastrutture su tutto il territorio. L’obiettivo primario è garantire un approvvigionamento più sicuro e sostenibile delle eccellenze dell’agroalimentare italiano, favorendo la competitività delle imprese.

6
apr

UPS: la Regione Lombardia la inserisce fra le 47 migliori imprese

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

Ups Italia è stata premiata tra le 57 migliori imprese della regione Lombardia per performance gestionale e affidabilità finanziaria nell’ambito della 40° edizione del Premio industria Felix. La società ha ricevuto l’alta onorificenza di bilancio per essersi distinta tra le migliori imprese a conduzione under 40 per performance gestionale e affidabilità finanziaria.

5
apr

logistica: Samag entra nella logistica immobiliare

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

Il gruppo Samag holding logistics entra nella logistica immobiliare avviando la divisione Real estate, che affitta spazi agli operatori dei trasporti e delle spedizioni. La nuova attività dispone già di oltre 50 mila metri quadrati di magazzini. Il gruppo milanese, fornitore di servizi di logistica in outsourcing, trasporti e distribuzione, completa così la gamma dei servizi.

1
apr

Sole24ore: l’e-commerce vola nel 2020/2021 grazie a covid, ma il 2022 parte malissimo con cali intorno al 30%

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

L’ e-commerce, e di riflesso il lavoro dei corrieri, perde colpi nei primi mesi di quest’anno a causa della sfavorevole congiuntura internazionale dovuta alla guerra in Ucraina. Non ci sono ad oggi stime ufficiali, ma il calo sembra essere vicino al 30%.  Pare dunque allontanarsi la progressiva crescita dell’e-commerce già in atto molto prima del Covid-19 che ha dato una spinta enorme cambiando radicalmente gli scenari.  Il Sole24ore  riguardo gli anni 2020 e 2021, da conto di una ricerca di Forbes sui nuovi comportamenti dei consumatori  approdati all’e-commerce  e qui rimasti, almeno fino alla fine dello scorso anno, anche dopo il picco di 26 trilioni di dollari del 2020. Gartner, da parte sua,parlando di scenari pre-bellici, prevede che le aziende saranno più strategiche nella loro transizione DTC, direct-to-consumer. Alcune grandi catene, infatti, chiudono punti vendita per passare online e la scena si arricchisce di nuovi trend, come il second hand, gli scambi commerciali customer-to-customer (C2C) e il quick commerce. Secondo gli analisti inoltre, il B2B (il settore degli scambi commerciali fra aziende), dovrebbe restare stabile mentre il B2C, business to consumer, potrebbe arrivare a rappresentare fino al 65% del mercato in termini di volumi al 2025 (studio Oliver Wymann 2021). Secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano inoltre, gli e-shoppers italiani sono 27.7 milioni, con una crescita del 18%, 30.5 miliardi di euro di fatturato per acquisto prodotti online e un margine di sviluppo consistente. Un trend destinato a consolidarsi nel post pandemia. Il tasso di crescita di questo settore in Italia è senz’altro più alto che in altri Paesi dove il fenomeno aveva già preso piede. Cerved, centro dati dell’Unione delle Camere di Commercio italiane, stima che il settore globale del trasporto espresso dovrebbe segnare una crescita del 6,3% nel 2022 attestandosi a quota 7.620 milioni di euro. Sempre più, dunque, questa sarà una variabile fondamentale per la competitività e per l’esperienza di prodotto e servizio offerta dalle aziende. Una delle maggiori preoccupazioni è anche il contenimento dell’impatto ambientale. Una logistica green ricerca costantemente nuovi metodi di produzione, stoccaggio e distribuzione dei prodotti per ridurre l’impronta di carbonio, l’inquinamento e i rifiuti. Aumentare i punti di prelievo, promuovere centri micro-fulfillment, cioè micro-centri logistici (più vicini possibile alle grandi città) e passare a flotte a emissioni ridotte sono alcune misure che le aziende stanno adottando. Le nuove tendenze sono impostate per favorire una logistica più resiliente grazie a digitalizzazione e automazione per evitare crisi della catena di approvvigionamento. BRT, leader nazionale del trasporto espresso con una quota del 32% del mercato nazionale globale, ha previsto questi nuovi scenari e ha avviato tutta una serie di nuovi servizi dedicati, una strategia articolata in tema sostenibilità, un customer care completamente rivisto nei processi e un ampliamento della rete dei punti di ritiro BRT-fermopoint, con l’obiettivo di posizionarsi come attore leader nella consegna responsabile. Proprio in questi giorni, l’azienda ha effettuato il rebranding, adottando un cubo rosso – il logo della casa madre GeoPost/DPDgroup – accanto al suo nome che sarà declinato sui punti di identità fisici e digitali, dal parco mezzi al nuovo sito arricchito di funzionalità customer centric. È il segnale della nuova fase di sviluppo in chiave internazionale di un’azienda che ha quasi 100 anni di storia – il “corriere Bartolini” è partito da Bologna nel 1928 – e che ha compiuto l’evoluzione da azienda a carattere familiare a impresa industriale di respiro mondiale. Una transizione sviluppata in poco meno di due anni, da quando GeoPost ha acquisito l’85% della proprietà, e nel pieno dalla pandemia.Una struttura che può contare sulla forza di DPDgroup presente in 50 Paesi con 70mila pickup point su cui possono contare anche imprese e clienti italiani per spedire e ricevere merci e prodotti di qualsiasi volume e peso con la massima personalizzazione e flessibilità. Su queste basi ancora più solide ed estese, il Piano strategico di BRT, punta a toccare nel 2025 i 2 miliardi di euro di fatturato, attraverso il consolidamento del B2B, la crescita parallela del B2C e lo sviluppo di nuovi mercati verticali in particolare nei segmenti pharma e fresh. Un investimento di 350 milioni consentirà di potenziare la capillarità del network, l’implementazione dei servizi di customer care, la digitalizzazione e il controllo dei processi. Sebbene l’andamento del business sia subordinato agli assetti geopolitici, l’obiettivo di lungo termine di BRT resta quello di essere partner dell’economia globale.

 

24
mar

autotrasporto:definito il metodo per destinare i 500 milioni alle imprese

Pubblicato da guglielmo nardocciRassegna StampaNessun commento

I criteri e le modalità di erogazione del fondo di 500 milioni destinati a compensare i maggiori costi dovuti agli aumenti eccezionali dei carburanti  per autotrasporto, sono stati definiti oggi nel corso di un incontro fra la Viceministra Bellanova e le Associazioni di categoria, preoccupate del fatto che le risorse previste dal decreto congiunto fra MIMS e Mef siano impiegate nella maniera più efficace possibile allo scopo di calmierare gli esorbitanti costi  dei carburanti e far arrivare quanto prima alle imprese i fondi stanziati. Si è convenuto in particolare che beneficiari saranno coloro i quali hanno diritto al rimborso accise trimestrali per i quali la riduzione di 25 cent alla pompa sta avendo un effetto quasi nullo. Si tratta nello specifico di imprese di autotrasporto merci per conto terzi con veicoli euro 5 ed euro 6  oltre le 7,5 tonnellate che altrimenti rimarrebbbero paralizzate.

17
mar

Protocollo Bellanova: la Fedit approva e sottolinea la parte del pacchetto mobilità

Pubblicato da guglielmo nardocciInformazioni Fedit, Rassegna StampaNessun commento

Comunicato stampa Fedit

(Federazione Italiana Trasportatori)

VIA LIBERA AL PROTOCOLLO BELLANOVA

 

La Fedit, al termine del secondo e decisivo incontro fra la viceministra Bellanova  e le Associazioni del Trasporto che ha registrato il consenso di tutti intorno al Protocollo proposto dal MIMS, rinnova il ringraziamento alla Viceministra per l’impegno profuso in favore dell’autotrasporto italiano in questo difficilissimo momento caratterizzato da aumenti dei carburanti fuori ogni logica e controllo.

Il protocollo Bellanova costituisce un passo in avanti importante nella politica governativa che riconosce al settore il ruolo fondamentale nell’economia del Paese. Una sottolineatura particolare da parte nostra per quel che riguarda l’impegno ad attuare il pacchetto mobilità varato dalla Ue che grazie al contributo determinante della Fedit verrà recepito nello spirito comunitario e quindi con un impatto positivo sul sistema di distribuzione delle merci.

La Fedit si aspetta ora che il decreto interministeriale appena firmato che stanzia 240 milioni nel biennio 2022/24,  ed il successivo intervento di 80 milioni ora in discussione  alle Camere in decretazione d’urgenza, siano immediatamente fruibili per le imprese. Auspichiamo infine che l’annunciato intervento di una misura aggiuntiva per ristorare le imprese dei costi esorbitanti del caro energia trovi una rapida definizione.

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