Notizie
Soltanto gli utenti registrati possono visualizzare questo contenuto.L’Autorità di Regolazione dei Trasporti conferma l’assenza delle attività di autotrasporto merci tra quelle tenute al pagamento del contributo, ma a moltissime aziende di autotrasporto è arrivata una lettera formale dell’ART che chiede il versamento entro il 30 aprile del contributo previsto quale onere di funzionamento. La denuncia è partita dal deputato PD Deborah Serracchiani, che dopo numerose denunce ha invitato il ministro dei Trasporti a sollecitare l’ART perché chiarisca che nessun contributo è dovuto da parte di chi svolge l’attività di trasporto merci su strada in conto terzi, quando invece innumerevoli imprese di autotrasporto, non si comprende con quale criterio identificate, hanno ricevuto dall’ART la lettera formale con cui si richiede il versamento per determinate categorie.
Aipark, l’associazione che riunisce gli operatori della sosta pubblici e privati, ha proposto di trasformare gli spazi di sosta pubblici in hub per le consegne dell’ultimo miglio. L’iniziativa, secondo i proponenti, dovrebbe concorrere allla riduzione della congestione nelle città, e risolverebbe molti dei problemi dei corrieri che nella sola Milano sono 3000, una città dove per fare 10 chilometri si impiegano in media 30 minuti . Questo matrimonio di interesse tra parcheggi e logistica potrebbe facilitare l’organizzazione degli operatori e portare benefici ai cittadini in termini di accessibilità al ritiro e riduzione della congestione. «Le infrastrutture per la sosta tariffata sono spesso situate in aree urbane centrali e generalmente ben servite dal punto di vista infrastrutturale – spiega Aipark in una nota – ma sono le aree in cui solitamente la distribuzione delle merci in zone urbane è ad alta domanda. Concentrando le attività di consegna in punti strategici o di prossimità, è possibile ridurre il numero di veicoli commerciali che circolano nelle strade, contribuendo a contenere la congestione del traffico e l’inquinamento. Avendo poi un punto di consegna presidiato e ben mappato, si può anche mitigare il rischio di furto o danneggiamento di merci e veicoli durante lo spostamento o le operazioni di carico e scarico. Quindi, la digitalizzazione e una visione strategica del settore consentono non solo di efficientare le operazioni, ma anche di rendere agevole e veloce la consegna dal punto di vista di chi riceve la merce, con una migliore esperienza di acquisto, oltre che un utilizzo virtuoso degli spazi urbani per il bene della collettività».
Fonte Deborah Apolloni Uomini e Trasporti
Il traforo del Monte Bianco resterà chiuso al traffico dal 2 settembre al 16 dicembre 2024 per il rifacimento di 600 metri di volta. Lo ha annunciato il Geie – struttura franco-italiana responsabile della manutenzione e del funzionamento del tunnel – durante una riunione ad Aosta con l’amministrazione regionale valdostana, gli enti locali, le forze dell’ordine e le associazioni di categoria. “Riprenderemo gli interventi che dovevamo fare l’anno scorso. L’opera principale è la demolizione e la relativa ricostruzione di 600 metri di volta, per un costo di circa 24 milioni di euro. Abbiamo previsto tre mesi e mezzo di lavori, l’impegno è di cercare di fare il possibile per ridurre il periodo di chiusura e di anticipare la riapertura” ha spiegato il direttore gerente del Geie-Tmb, Riccardo Rigacci, aggiungendo: “Il piano ora prevede interventi analoghi per i prossimi 18 anni. In base ad uno studio del Politecnico faremo una proposta di pianificazione alla Cig differente da quella attualmente sul tavolo, proposta che potrebbe richiedere periodi di chiusura minori, forse non necessariamente per tutti i 18 anni, prevedendo interventi radicali su un tratto di galleria e non su tutta la galleria”. Rigacci ha anche annunciato che i lavori sulla soletta, per i quali sono previste chiusure notturne fino a giugno, dovrebbero concludersi nel 2024.”
Fonte: ANSA
Rallenta vistosamente la spinta del mercato dei veicoli commerciali nel mese di marzo. Rispetto alla crescita a doppia cifra dei mesi precedenti, marzo segna +6,6% e 20.280 veicoli commerciali immatricolati, 1.250 unità in più delle 19.030 del già dinamico marzo 2023. Il primo trimestre dell’anno archivia un incremento del 19,5% a 56.288 unità rispetto alle 47.111 del gennaio-marzo 2023. “In tema di incentivi, il nuovo DPCM risulta essere al vaglio della Corte dei conti e si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro la fine del mese di aprile. Auspichiamo un’accelerazione dell’iter per la piena operatività degli stessi, considerata la paralisi che si è generata sul mercato dei veicoli a zero emissioni, dimezzati come quota di mercato rispetto al primo trimestre 2023 (1,8% vs 3,6%)”, evidenzia il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci.Le misure del nuovo schema 2024 prevedono: bonus per i veicoli a zero emissioni sia a fronte sia senza rottamazione; estensione dell’incentivo alle altre alimentazioni a fronte di rottamazione (con importi inferiori); estensione alle società di noleggio; conferma della gradualità del bonus in funzione della massa del veicolo incentivato. In tema di infrastrutture di ricarica – ricorda l’UNRAE – nel mese di maggio saranno resi operativi i due nuovi Bandi per la realizzazione di infrastrutture su strade urbane ed extraurbane. Con quelli pubblicati a maggio 2023, non era stato assegnato alcun progetto da realizzare sulle superstrade (da almeno 175 kW), in quanto le esigue proposte progettuali presentate non possedevano i requisiti di ammissibilità alla misura. “A tal proposito – afferma Michele Crisci – continuiamo a sollecitare il Ministero ad adottare misure opportune per stimolare una più ampia partecipazione, al fine di garantire il pieno utilizzo delle risorse stanziate, circa 360 milioni di euro, per lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica capillare anche sulle superstrade, secondo quanto stabilito dagli obiettivi indicati dal PNRR (almeno 7.500 infrastrutture di ricarica superveloci)”. La struttura del mercato del 1° trimestre 2024, con dati quasi definitivi, confrontata con lo stesso periodo 2023, fra i canali di vendita evidenzia per i privati una crescita molto debole, che porta alla perdita di 1,8 punti di quota, al 14,9% del mercato. Il noleggio a lungo termine continua a trainare il mercato, guadagnando altri 4 punti di quota e salendo al 34,9% del totale, grazie alla spinta delle società Top; il breve termine raggiunge il 5,5% di share (+1,0 p.p.). Le autoimmatricolazioni salgono al 7,8% (+0,2 p.p.), enti e società mantengono la prima posizione, ma con una quota che retrocede di 3,3 punti, al 37,0% di share, poco più di 2 punti sopra il noleggio a lungo. Sul fronte delle motorizzazioni, nel 1° trimestre il diesel guadagna altri 2 punti di quota, all’81,9% del mercato. Il motore a benzina perde 1 punto, scendendo al 4,1% di share, i veicoli ibridi guadagnano 1,8 punti, al 9,2% del totale. Il gpl scende al 2,8%, il metano allo 0,1% come i veicoli plug-in. I veicoli BEV dimezzano la quota, all’1,8% del totale. La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 t nei primi 3 mesi dell’anno cresce del 5,8% a 193,9 g/Km (rispetto ai 183,3 g/Km dello stesso periodo 2023).
Fonte: UNRAE
Il Parlamento Europeo ha approvato le nuove regole su pesi e dimensioni dei veicoli industriali che operano in ambito internazionale. La novità più importante riguarda l’aumento della massa complessiva degli autoarticolati a 44 tonnellate, contro le attuali 40 tonnellate. Le 44 tonnellate sono permesse solo in alcuni Paesi in ambito nazionale (tra cui l’Italia) e a determinate condizioni nel trasporto intermodale. L’estensione alle 44 tonnellate sarà applicabile solamente ai veicoli con motore diesel solo sino alla fine del 2034. Dopo tale data, tale possibilità resterà solo per i veicoli a zero emissioni, come gli elettrici, per favorire così la loro diffusione compensando il maggior peso delle batterie. Altro provvedimento importante è quello che riguarda i complessi veicolari di maggior peso (fino a 60 tonnellate) e dimensione (fino a 25 metri). Anche in questo caso, questi valori sono già consentiti all’interno di alcuni Paesi comunitari (Svezia, Finlandia, Paesi Bassi e Germania).La parola passa ora al Consiglio europeo, che dovrà approvarlo o proporlo di modificarlo o integrarlo con eventuali emendamenti. Successivamente il testo dovrà tornare all’Europarlamento per l’approvazione finale.
Dall’11 al 13 aprile si terrà a Milano, nella sede di Palazzo Reale, la riunione dei ministri del G7 Trasporti, presieduta dall’Italia, cui partecipano le delegazioni dei ministeri di Infrastrutture e Trasporti di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, oltre all’Unione Europea rappresentata dalla Commissaria ai Trasporti. La Ministeriale di Milano sarà l’occasione per fare il punto su come i Paesi del G7 intendono affrontare le sfide del futuro della mobilità di fronte alla crescente instabilità globale, ponendo l’attenzione sulla necessità di creare e rafforzare strumenti di coordinamento e cooperazione a livello G7, per aumentare il livello di preparazione e risposta in caso di eventi estremi ed imprevisti, analizzando gli effetti che variano dall’intelligenza artificiale alle crescenti tensionigeopolitiche, passando per le sfide del cambiamento climatico o di un attacco informatico.Contestualmente, sarà focalizzato il tema delle iniziative politiche efficaci e soluzioni efficienti da intraprendere per promuovere infrastrutture più moderne, efficienti e sostenibili ed assicurare la continuità dei sistemi di trasporti ed il diritto alla mobilità individuale e collettiva.All’evento, presieduto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, parteciperanno i ministri Pablo Rodriguez (Canada), Patrice Vergriete (Francia), Volker Wissing (Germania), Tetsuo Saito (Giappone), Mark Harper (Regno Unito), e il vice segretario ai Trasporti Polly Trottenberg (Stati Uniti), in rappresentanza dei Paesi membri del G7. Sarà inoltre presente la Commissaria europea per i Trasporti Adina Valean e il Segretario Generale dell’International Transport Forum Young Tae Kim. Il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov parteciperà alla Sessione di lavoro “speciale” dei Ministri del G7 sulla cooperazione con l’Ucraina.
Fonte Ministero dei Trasporti
La Regione Friuli stanzia nuovi fondi per sopperire alla mancanza di autisti ma con un particolare singolare di non poco conto:i contributi regionali per la carta di qualificazione conducente possono essere richiesti solo dopo 60 mesi di residenza.
La Giunta regionale della Lombardia ha stanziato 6 milioni per consentire alle piccole e medie imprese lombarde di ammodernare il parco veicoli destinato a incentivare l’acquisto di veicoli sostenibili. I contributi permettono di acquistare veicoli a basso impatto emissivo destinati al trasporto di merci e di persone, a fronte di radiazione per demolizione un veicolo con alimentazione a benzina e/o a gas fino ad Euro 2/II incluso o diesel fino ad Euro 5/V incluso. Sarà finanziato anche l’acquisto di e-cargo bike, ossia velocipedi a pedalata assistita per il trasporto merci. Le risorse saranno erogate in base a questo schema: alimentazione elettrica: contributi fino a 8.000 euro per veicoli commerciali leggeri e fino a 30.000 per veicoli pesanti; alimentazione metano/GNL: contributi fino a 5.000 euro per veicoli commerciali leggeri e fino a 24.000 per veicoli pesanti; alimentazione endotermica: contributi fino a 5.000 euro per veicoli commerciali leggeri e fino a 16.000 per veicoli pesanti. Ciascuna impresa può presentare fino a 4 domande di contributo a fronte dello stesso numero di veicoli radiati di proprietà dell’impresa stessa. Sono escluse dai contributi le imprese del commercio e dell’intermediazione di veicoli.
L’Austria ci prende gusto e, nonostante i ricorsorsi presentati in sede UE, introduce per il 2024 una serie di divieti integrativi per i veicoli di massa superiore a 7,5 ton che circolano sul territorio austriaco, in aggiunta ai tradizionali del fine settimana e del divieto notturno dai quali sono esentati i trasporti di animali da macello, stampa periodica, i mezzi per il rifornimento di stazioni di carburante, servizi di soccorso stradale o riparazione, trasporto medicinali, trasporti in regime combinato per il più̀vicino terminal ferroviario. I divieti integrativi riguardanoi i veicoli di massa superiore a 7,5 ton che circolano sul territorio austriaco, in aggiunta ai tradizionali del fine settimana e del divieto notturno. Questi di seguito i divieti autostrade A/12 e A/13 per i soli veicoli diretti in Italia o che devono attraversare l’Italia per raggiungere la loro destinazione finale: il 29 marzo 2024 dalle ore 16 alle ore 22; il 30 marzo 2024 dalle ore 11 alle ore 15;il 25 aprile 2024 dalle ore 11 alle ore 2; tutti i sabati dal 6 luglio al 31 agosto 2024 dalle ore 7 alle ore 15; autostrade A/13 ed A/12 per i soli veicoli diretti in Germania o che devono attraversare la Germania; il 29 marzo 2024 dalle ore 00 alle ore 22; tutti i sabati dal 6 luglio al 31 agosto 2024 dalle ore 7 alle ore 15; il 3 ottobre 2024 dalle ore 00 alle ore 22.Per quanto riguarda i divieti per i veicoli diretti in Italia o Germania (o che devono attraversarli), sono esentati i veicoli che godono della deroga per circolare durante i divieti previsti in Italia o in Germania. Sono inoltre stati introdotti divieti di circolazione tutti i sabati dal 6 luglio fino al 31 agosto 2024, dalle ore 8 alle ore 15, in entrambi i sensi di marcia, sulle seguenti strade: B 178 Loferer Straße, da Lofer fino a Wörgl (Land Tirolo); B 320 Ennstalstraße, a cominciare dal km. 4,5 (Land Salisburghese); B 177 Seefelder Straße, sull’intero tratto (Land Tirolo, itinerario che porta al confineaustro-tedesco di Scharnitz/Mittenwald); B 179 Fernpass Straße, da Nassereith a Biberwier (Land Tirolo); B 181 Achensee Straße, sull’intero tratto (Land Tirolo); B 182 Brenner Straße sull’intero tratto (Land Tirolo). Autostrada A/4 “Ostautobahn: divieto di circolazione tutti i sabati dal 29 giugno 2024 al 31 agosto 2024, dalle ore 8 alle ore 15, in entrambi i sensi di marcia, dallo svincolo di Schwechat (zona aeroporto di Vienna) fino al confine con l’Ungheria di Nickelsdorf, eccetto i trasporti con scarico o carico nei distretti di Neusiedl am See, Eisenstadt, Eisenstadt-circondario, Rust, Mattersburg, Bruck an der Leitha, Gänsendorf e Korneuburg. Autostrade A/12 e A/13 per i soli veicoli diretti in Italia o che devono attraversare l’Italia per raggiungere la loro destinazione finale: il 29 marzo 2024 dalle ore 16 alle ore 22; il 30 marzo 2024 dalle ore 11 alle ore 15; il 25 aprile 2024 dalle ore 11 alle ore 2 tutti i sabati dal 6 luglio al 31 agosto 2024 dalle ore 7 alle ore 15.
Autostrade A/13 ed A/12 per i soli veicoli diretti in Germania o che devono attraversare la Germania: il 29 marzo 2024 dalle ore 00 alle ore 22; tutti i sabati dal 6 luglio al 31 agosto 2024 dalle ore 7 alle ore 15; il 3 ottobre 2024 dalle ore 00 alle ore 22.Per quanto riguarda i divieti per i veicoli diretti in Italia o Germania (o che devono attraversarli), sono esentati i veicoli che godono della deroga per circolare durante i divieti previsti in Italia o in Germania. Sono inoltre stati introdotti divieti di circolazione tutti i sabati dal 6 luglio fino al 31 agosto 2024, dalle ore 8 alle ore 15, in entrambi i sensi di marcia, sulle seguenti strade: B 178 Loferer Straße, da Lofer fino a Wörgl (Land Tirolo);B 320 Ennstalstraße, a cominciare dal km. 4,5 (Land Salisburghese); B 177 Seefelder Straße, sull’intero tratto (Land Tirolo, itinerario che porta al confineaustro-tedesco di Scharnitz/Mittenwald);B 179 Fernpass Straße, da Nassereith a Biberwier (Land Tirolo); B 181 Achensee Straße, sull’intero tratto (Land Tirolo); B 182 Brenner Straße sull’intero tratto (Land Tirolo).
Autostrada A/4 “Ostautobahn: divieto di circolazione tutti i sabati dal 29 giugno 2024 al 31 agosto 2024, dalle ore 8 alle ore 15, in entrambi i sensi di marcia, dallo svincolo di Schwechat (zona aeroporto di Vienna) fino al confine con l’Ungheria di Nickelsdorf, eccetto i trasporti con scarico o carico nei distretti di Neusiedl am See, Eisenstadt, Eisenstadt-circondario, Rust, Mattersburg, Bruck an der Leitha, Gänsendorf e Korneuburg.
Arriverà a metà maggio la decisione della Commissione Europea sulla richiesta avanzata dell’Italia sulla questione dei divieti di transito adottati dal Tirolo per i camion al Brennero. La data è stata annunciata in Parlamento dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini il quale ha ribadito la posizione italiana che si sostanzia nella richiesta di completa rimozione dei divieti di transito sull’asse del Brennero :”Che creano – ha presisato il Ministro- caos, traffico, inquinamento, code e concorrenza sleale da parte di un Paese nei confronti di tutti gli altri cittadini dell’Ue”.
L’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri (Unrae), che raduna le case automobilistiche straniere che operano nel nostro Paese, ha affermato che per eliminare dalle strade italiane i veicoli più inquinanti occorreranno più di due decenni. È quanto emerso oggi nel corso di un’audizione in Senato dedicata allo stato dell’automotive nel nostro Paese. “Il parco circolante in Italia è uno dei più vecchi d’Europa, quasi un quarto del parco circolante è ante Euro 4 con un’età media di 12,5 anni: con dimensione del mercato attuale attorno a 1,6 milioni ci vorrebbero 26 anni per sostituirle, è un problema piuttosto serio sia dal punto di vista ambientale sia da quello della sicurezza”, ha affermato il direttore generale di Unrae, Andrea Cardinale. “Questo -ha aggiunto- non è un dato consolidato ma si è creato dopo il fallimento della banca Lehman Brothers, perché siamo partiti da un’età media di 7,9 anni nel 2009 che non ha fatto altro che crescere, passata a 12,5 nell’arco di 14 anni”. Unrae, sottolineando la situazione italiana, ha fatto anche un confronto con i Paesi europei: il parco circolante ha in Francia una media di 11 anni, in Germania di 10,1 e nel Regno Unito di 8,6.
COMUNICATO STAMPA UNRAE
Il bonus patenti autotrasporto non può essere riservato ai soli cittadini italiani ed europei. Il tribunale di Torino ha condannato il ministero dei Trasporti. Il bonus è un contributo che permette agli autotrasportatori di ottenere un rimborso – fino a 2.500 euro – delle spese sostenute per acquisire la patente di guida. È stato accolto il ricorso presentato da Asgi (l’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) e da un cittadino ecuadoriano che si era visto rifiutare la domanda proprio perché straniero. Il ministero dovrà modificare il decreto ministeriale e riaprire le domande per gli anni passati. La vicenda nasce nel 2022 quanto il ministero dei Trasporti, con un decreto ministeriale, aveva regolato l’assegnazione del bonus patenti autotrasporto introdotto con dl 10.9.21 n. 121, convertito con modificazioni dalla legge 156/2021. La variazione consisteva in un contributo per rimborsare le spese per acquisire la patente fino a un massimo di 2.500 euro, prevedendo che a tale bonus potessero accedere solo i cittadini italiani ed europei, anche se tale limitazione non era prevista dalla legge istitutiva.”La norma era parsa subito del tutto illegittima e ingiustificata, anche per la nota carenza che affligge il settore e che già da tempo deve attingere ad autisti stranieri), tanto che eravamo intervenuti presso il ministero chiedendo la modifica del decreto, ma senza esito”, spiega Asgi in una nota. Ne è nato un contenzioso in cui l’associazione ha chiesto la modifica del decreto e la riapertura dei termini per le domande e un cittadino ecuadoriano (che aveva tutti gli altri requisiti per ottenere il bonus, salvo la cittadinanza) il rimborso delle spese di scuola guida. Il tribunale ha accolto integralmente il ricorso ordinando al ministero “di modificare il citato dm o comunque le comunicazioni al pubblico relativo al predetto ‘buono patenti autotrasporto’, eliminando il requisito della cittadinanza italiana o europea e consentendo l’accesso alla prestazione a tutti i cittadini stranieri regolarmente residenti che ne facciano richiesta, fermi tutti gli altri requisiti”, disponendo la riformulazione della graduatoria degli aventi diritto, e di provvedere altresì alla “pubblicazione del dispositivo del provvedimento sul sito istituzionale dell’amministrazione” per un periodo di 30 giorni.
Fonte: TORINOTODAY
Il Pubblico Ministero Dott. Paolo Storari, a seguito dei risultati raggiunti da BRT sotto la guida dell’amministrazione giudiziaria, ha chiesto la revoca della misura a cui era stata sottoposta la Società a marzo 2023 da parte del Tribunale di Milano, proprio su richiesta della Procura di Milano.
Il Tribunale di Milano, visti i risultati raggiunti da BRT, ha decretato la conclusione dell’Amministrazione Giudiziaria. L’amministratore giudiziario ha rappresentato al Tribunale che “BRT, oggi è senz’altro meglio equipaggiata sotto il profilo della governance, dell’assetto organizzativo e degli organi di vigilanza e controllo, alimentati da nuove e più efficaci professionalità e competenze. Ha tracciato un percorso virtuoso in assoluta discontinuità gestionale rispetto al passato, tale da assicurare che BRT possa operare con un nuovo modello di business, univocamente orientato a favorire situazioni di trasparenza nei rapporti negoziali, in particolare di handling e trasporto, tali da impedire future situazioni critiche come quelle che hanno condotto all’applicazione della misura”. BRT è orgogliosa del percorso realizzato che ha rappresentato una opportunità di miglioramento per l’azienda che si presenta sul mercato con un modello societario efficace ed affidabile sul piano di una sana competitività imprenditoriale, avendo fatto propria una cultura dell’organizzazione e della legalità aziendale. BRT continuerà a garantire la massima qualità del servizio ai suoi clienti, avendo come obiettivo lo sviluppo virtuoso e sostenibile del business, in attuazione di una politica aziendale improntata ai valori di trasparenza, integrità, correttezza e rispetto delle norme a tutela dei lavoratori. L’Amministrazione Giudiziaria è stata disposta dal Tribunale di Milano – Sezione Autonoma Misure di Prevenzione a marzo 2023, per la durata di un anno. La nomina di un amministratore giudiziario aveva l’obiettivo di risolvere alcune criticità e affiancare gli organi amministrativi nell’attuazione di un piano rimediale. La decisione del Tribunale è avvenuta a seguito del coinvolgimento di BRT, a dicembre 2022, in un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Milano nel settore dei servizi logistici e di trasporto, che ha interessato diversi operatori del comparto.
La misura dell’Amministrazione Giudiziaria veniva disposta perché BRT, con la propria attività economica lecita, aveva agevolato la commissione di alcuni illeciti da parte dei fornitori dei servizi di facchinaggio, logistica e trasporto. A BRT veniva contestata una colpa in organizzazione. BRT ha sin da subito collaborato con l’Autorità Giudiziaria e con il team dell’amministratore giudiziario, per colmare le lacune evidenziate e risolvere ogni tipo di criticità. Durante l’amministrazione giudiziaria BRT ha attuato un imponente piano rimediale che ha interessato l’assetto organizzativo, la corporate governance, gli organi di controllo e di vigilanza, le procedure aziendali e la compliance. BRT ha attuato una profonda revisione del Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del d.lgs. 231/2001, ha realizzato un sistema di controllo interno rafforzato, ha istituito una funzione Procurement e ha adottato nuove procedure di selezione e di contrattualizzazione dei fornitori di servizi di facchinaggio e trasporto che prevedono stringenti standard di comportamento ed efficaci presidi di controllo e monitoraggio sulle terze parti, diretti a garantire una puntuale valutazione tecnica, economica e reputazionale dei fornitori, nonché la predisposizione di un albo dei fornitori. BRT ha inoltre adottato un nuovo modello operativo con un programma di riduzione e consolidamento del parco fornitori diretto alla minimizzazione del rischio di ingerenza nella gestione dei rapporti con i fornitori e a garantire la genuinità degli appalti e ad assicurare alla Società controparti dotate dei necessari requisiti reputazionali e di elevati standard di correttezza operativa.
È stato avviato, inoltre, un progetto di internalizzazione che prevede l’assunzione diretta da parte di BRT, di circa 600 dipendenti nel settore della logistica. BRT ha provveduto a definire con l’Agenzia delle Entrate e con l’INPS le contestazioni avanzate dalla Procura di Milano e a tal fine, il socio controllante Geopost ha sostenuto finanziariamente la società sua controllata, BRT, mettendo a disposizione le somme necessarie.
Agenzia delle Dogane e Monopoli ha pubblicato il software e le istruzioni per la presentazione delle domande di rimborso delle accise sul gasolio acquistato nel 1° trimestre 2024, per i veicoli di massa complessiva pari o superiore alle 7,5 tonnellate, adibiti al trasporto merci e di categoria ecologica Euro V o superiore. La domanda potrà essere presentata dal 1° al 30 aprile 2024 per via telematica oppure all’Ufficio delle Dogane. La misura del beneficio riconoscibile è pari a 214,18 euro per mille litri di gasolio commerciale. Il recupero delle accise può essere richiesto tramite rimborso oppure mediante la compensazione del credito d’imposta; in questo caso il codice tributo da riportare nel mod. F24 è sempre il “6740”. I crediti sorti con riferimento ai consumi relativi al quarto trimestre dell’anno 2023, potranno essere utilizzati in compensazione entro il 31 dicembre 2025. Da questa data decorre il termine, previsto dall’art. 4, comma 3, del D.P.R. n. 277/2000, per la presentazione dell’istanza di rimborso in denaro delle eccedenze non utilizzate in compensazione, che dovrà essere presentata entro il 30 giugno 2026. Qui sotto il link del sito dell’Agenzia Dogane e Monopoli dove è possibile trovare il modello di dichiarazione ed il software per la presentazione della domanda:
https://www.adm.gov.it/portale/benefici-gasolio-autotrazione-1-trimestre-2024
Alcuni autotrasportatori liguri sono stati multati con sanzioni amministrative per circa 95 mila euro per irregolarità emerse grazie alle nuove procedure operative e di controllo che sono state messe in campo recentemente. Questo quanto si apprende da un comuinicato dell’Ufficio delle Dogane di Imperia secondo il quale: “Il risultato è significativo perché nel settore dell’autotrasporto la possibilità di fruire in modo indebito di un beneficio fiscale può, di fatto, determinate una posizione di vantaggio commerciale con conseguente effetto distorsivo della legittima concorrenza di altre imprese”. La conseguenza poco piacevole di tutto questo è che l’intero settore verrà controllato a tappeto nel corso delle prossime settimane dai doganieri imperiesi.
L’ Assemblea Generale della Fedit, che rappresenta il mondo dei Corrieri Italiani, l’autotrasporto merci e la logistica, ha designato all’unanimità Giuseppe Cela alla Presidenza della Federazione.
Il nuovo Presidente, 54 anni, friulano di origine e bolognese di adozione, si è laureato alla Bocconi di Milano in Economia aziendale, ricopre attualmente il ruolo di Responsabile delle Risorse Umane in BRT S.p.A; in passato ha ricoperto ruoli apicali in Grandi Salumifici Italiani, Philips, Ariston Thermo Group, General Electric ed Elettrolux.
Giuseppe Cela succede a Gabriele Di Marzio, che ha retto le redini della Fedit in un periodo cruciale della sua Storia, dalle vecchie consuetudini al boom dell’e-commerce transitando per il Lockdown durante il quale i corrieri hanno servito il Paese rifornendo Ospedali e case private in una situazione difficilissima e rischiosa. L’ Assemblea della Fedit a questo proposito ringrazia Gabriele Di Marzio per l’impegno profuso con competenza sulla quale conta anche per il futuro.
La nomina di Giuseppe Cela, rappresenta un elemento di continuità rispetto alla tradizione che ha visto negli anni l’impegno ai vertici della Federazione dei manager apicali delle più importanti imprese corrieristiche italiane, ferma restando la volontà e l’impegno a vedere rappresentati al meglio gli interessi di tutte le imprese aderenti alla Fedit.
La scelta del manager BRT è funzionale anche alla necessaria innovazione del settore, essendo direttamente impegnato in una organizzazione che sta innovando i processi e i servizi supportando anche la transizione digitale delle imprese: ”E’ un onore ed una responsabilità assumere la presidenza della Fedit in un momento così cruciale per il nostro settore – ha dichiarato il nuovo Presidente- Il mio obiettivo principale è garantire una leadership orientata all’innovazione in linea con le esigenze di un mercato in continua evoluzione. La trasformazione digitale e la transizione ecologica sono sfide imprescindibili che affronteremo con determinazione, supportando le imprese nel loro percorso verso la sostenibilità e la competitività anche grazie ad una collaborazione attiva con le Autorità nazionali per guidare questo passaggio in modo efficace e responsabile. La mia Presidenza sarà caratterizzata da una leadership inclusiva e orientata al risultato con l’obiettivo di rinnovare il ruolo della Fedit ampliando la gamma dei servizi offerti alle nostre aziende associate. Sono fiducioso nel potenziale del nostro settore e nell’impegno dei nostri associati e insieme affronteremo con determinazione le sfide e coglieremo le opportunità che il futuro ci riserva”.
Il Parlamento UE ha dato il via definitivo alle nuove norme Euro 7 per ridurre le emissioni di autovetture, furgoni, autobus, camion e rimorchi adottando l’accordo con il Consiglio EU sul regolamento Euro 7 – omologazione e vigilanza del mercato dei veicoli a motore. Questi i contenuti: per le autovetture e i furgoni, saranno mantenute le attuali condizioni di prova Euro 6 e i limiti delle emissioni di gas di scarico; per gli autobus e gli autocarri saranno applicati limiti più rigorosi per le emissioni di gas di scarico misurate in laboratorio e in condizioni di guida reali, pur mantenendo le attuali condizioni di prova Euro VI. Sono stati inoltre introdotti per la prima volta tra le norme dell’UE i limiti delle emissioni di particelle di freno (PM10) per le automobili e i furgoni ed i requisiti minimi di prestazione per la durata delle batterie nelle auto elettriche e ibride. Ogni veicolo sarà munito di un passaporto che conterrà informazioni sulle sue prestazioni ambientali al momento dell’immatricolazione. I dati riportati riguardano: limiti di emissione di inquinanti; emissioni di CO2; consumo di carburante ed energia elettrica; autonomia elettrica, durata della batteria. Gli utenti dei veicoli Euro 7 avranno inoltre accesso a informazioni aggiornate sul consumo di carburante, sulla salute delle batterie, sulle emissioni inquinanti e su altre informazioni pertinenti generate dai sistemi di bordo e dai monitor.
Calendario divieti di circolazione stradale mezzi pesanti e camion Pasqua e Lunedì dell’Angelo 2024
MARZO
- 24 domenica 09:00 22:00
- 29 venerdì 14:00 22:00
- 30 sabato 09:00 16:00
- 31 domenica 09:00 22:00
APRILE
- 1 lunedì 09:00 22:00
- 2 martedì 09:00 14:00
- 7 domenica 09:00 22:00
- 14 domenica 09:00 22:00
- 21 domenica 09:00 22:00
- 25 giovedì 09:00 22:00
- 28 domenica 09:00 22:00
ROMA – Il Presidente Meloni sblocchi l’applicazione del reverse charge IVA negli appalti di logistica. Così Confetra ha chiesto al Presidente del Consiglio di intervenire presso la Commissione Europea affinché al settore della logistica, come già avviene per altri settori, si applichi il meccanismo del reverse charge IVA, consentendo alle imprese di versare direttamente all’erario l’IVA dei propri fornitori. Confetra da tempo chiede l’applicazione del reverse charge negli appalti di logistica per limitare le frodi IVA e favorire la trasparenza degli appalti ma, nonostante i ripetuti solleciti al presente Governo e a quello precedente, nulla finora è stato fatto. Per il Presidente Confetra Carlo De Ruvo “arrivati a questo punto solo una forte iniziativa politica da parte del Presidente Meloni può indurre l’Unione Europea a concedere la deroga al regime ordinario dell’IVA garantendo allo stesso tempo allo Stato un gettito certo di oltre 300 milioni di euro. Le nostre imprese – conclude De Ruvo – sono pronte a fare la loro parte smentendo la corrente mediatica che le taccia di irregolarità fiscale, ma perché ciò avvenga è necessario un intervento normativo efficace che consenta loro di prevenire, attraverso il meccanismo del reverse charge IVA, i comportamenti fraudolenti”.
Cominicato Confetra