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Prende il via lunedì 13 Febraio per concludersi la domenica successiva 19 febbraio 2023, la campagna di controlli Truck & Bus, dedicata ai veicoli industriali e agli autobus che non sarà l’unica prevista dal coordinamento europeo di polizia Roadpol, la quale comunica anche le date delle altre due settimane previste per il 2023: dall’8 al 14 maggio e dal 6 al 12 novembre.
Quello che gli austriaci insistono a voler ignorare imponendo continue limitazioni al traffico merci sul Brennero, gli svizzeri molto più pragmaticamente cominciano a valutare con sano realismo e cioè che il sogno di un trasporto solo su rotaia, non solo appare irrealistico, ma ormai dannoso. Reto Jaussi, segretario generale dell’associazione degli autotrasportatori svizzeri Astag, ha gettato il primo sasso nello stagno chiedendo un cambio di poitica sull’autotrasporto in occasione dell’apertura del centro di controllo sui veicoli industriali di Giornico, situato nel Canton Ticino per controllare i flussi di veicoli industriali nella galleria stradale del Gottardo:“la Svizzera – ha dichiarato – difficilmente riuscirà a realizzare il sogno di uno spostamento totale del traffico merci dalla strada alla rotaia, così come previsto dalla Convenzione delle Alpi, anche perché -ha aggiunto polemicamente Jaussi – la Germania non mantiene gli impegni sulle nuove infrastrutture ferroviarie”. Intanto il traffico delle merci aumenta e il sistema svizzero non riesce più far fronte vieppiù in previsione di un aumento dei flussi stradali del 26% che impedirà così di centrare l’obiettivo di mantenerlo sotto i 650mila transiti annuali nel territorio della Confederazione. “È l’ora di parlare chiaro e affermare onestamente che è oggi indispensabile migliorare tutta la catena di trasporto, il che significa potenziare la ferrovia ma senza indebolire la strada, rendendosi conto, al di là degli slogan, che si tratta di due vettori complementari: il traffico di transito deve passare sui binari. Ma i trasporti interni alla Svizzera, specialmente quelli brevi, dovranno sempre essere fatti su strada. Ci vogliono entrambi”. L’Astag ricorda che le grandi infrastrutture ferroviarie realizzate o in progetto sono finanziate da un’imposta sui veicoli industriali, e quindi sull’autotrasporto, che solo per il corridoio ferroviario di base del Gottardo ha prodotto 25 miliardi di franchi. “La Svizzera occupa una posizione centrale, per molti aspetti scomoda, sulla direttrice europea nord sud del traffico merci e se i Paesi confinanti, in questo caso la Germania – ha concluso Jaussi- non rispettano neppure uno degli impegni assunti spostandoli unilateralmente di oltre 15 anni, allora i rischi di un collasso del sistema si fanno davvero concreti”.
fonte Trasporto Europa
Le proteste contro il rialzo dei prezzi dei carburanti, non più corretto al ribasso dal taglio delle accise, hanno indotto il Governo a ricorrere ad altre strade per contenere la protesta e dar respiro agli utenti. E’ questo il senso della circolare che segue nella quale si dà conto del provvedimento che punta a sostenere i lavoratori dipendenti, a rafforzare la trasparenza e la dinamica di mercato dei prezzi del carburante e prevede la detassazione dei buoni benzina che restano esclusi dal computo del reddito imponibile. Circ. 6-2023
Anas, come di solito in occasione di previsione di neve e ghiaccio sui tratti di percorrenza ha emanato un’ordinanza nella quale ha elencato le tratte sulle quali è necessario essere dotati di pneumatici invernali o di catene a bordo del mezzo (Qui il link). Gli pneumatici idonei alla marcia sulla neve sono contrassegnati da una marcatura (M+S; MS; M-S; M&S) e devono avere caratteristiche corrispondenti a quelle indicate nella carta di circolazione del veicolo. In caso di precipitazioni nevose sono previste aree dove sarà possibile effettuare la sosta dei mezzi pesanti con massa a pieno carico superiore alle 7,5 t, nel caso in cui dalle competenti autorità venissero adottati provvedimenti di fermo temporaneo.
Le aree sono individuate a ridosso delle tratte stradali e autostradali di competenza Anas più esposte a criticità per la circolazione in caso di nevicate e integrano quelle individuate dagli altri gestori autostradali lungo le rispettive tratte di competenza.
Il governo austriaco pare abbia deciso di ignorare completamente le proteste italiane sui divieti imposti al traffico di automezzi pesanti attraverso il Brennero. E’ di ieri la notizia che le autorità austriache hanno emanato un’ordinanza con nuovi divieti di circolazione per gli automezzi pesanti sulle autostrade A 12 Inntal e A 13 del Brennero.
Il divieto vige in tutti i sabati dal 7 gennaio all’11 marzo 2023, dalle ore 7.00 alle ore 15.00 per i mezzi con portata sopra le 7,5 tonnellate diretti in Italia o in un Paese raggiungibile attraverso l’Italia, oppure in Germania o in un Paese raggiungibile attraverso la Germania.
Anche l’accisa è mobile
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è in vigore da ieri (15 gennaio 2023) il decreto concepito dal governo per calmierare i prezzi dei carburanti e basato in generale su una maggiore trasparenza e sul rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi.
Più precisamente il decreto prevede la pubblicazione da parte del ministero delle Imprese e del made in Italy del prezzo medio dei carburanti calcolato su base regionale. Anche se «la frequenza, le modalità e la tempistica delle comunicazioni» vengono rimesse a un successivo decreto da adottare entro fine mese, vale a dire entro 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto (avvenuta appunto il 15 gennaio). Da quel momento i gestori dei distributori di carburanti dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni nell’arco di 14 giorni.
In realtà, l’obbligo di comunicare il prezzo praticato al ministero, seppure con altra frequenza, già esisteva ed era quello che, stando alle statistiche della Guardia di Finanza, risultava più frequentemente aggirato. Ma proprio per questo adesso si è lavorato sulle sanzioni per i trasgressori, rendendole più pesanti: da 500 a 6.000 euro. E non è tutto, perché per i recidivi – vale a dire per coloro che saranno pizzicati per tre volte a non comunicare il prezzo al ministero – «può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a sette giorni e non superiore a 90 giorni». A verificare la trasgressione provvederà la Guardia di Finanza, mentre la competenza a sanzionare è affidata al Prefetto. Si era parlato di un tetto massimo dei prezzi in autostrada, ma nella versione definitiva del decreto a questo aspetto non si fa menzione.
Il decreto puntualizza poi che il 50% delle sanzioni amministrative comminate sarà versata nel bilancio dello Stato e riassegnata al ministero delle Imprese «per essere destinata all’implementazione dell’infrastruttura informatica e telematica per la rilevazione dei prezzi dei carburanti» e «a iniziative in favore dei consumatori volte a favorire la trasparenza dei prezzi».
L’accisa che si abbassa se sale il prezzo del petrolio
La vera novità del decreto, quella che segna una sorta di retromarcia parziale del governo in tema di imposizione fiscale sui carburanti, riguarda l’accisa mobile. Il decreto, al riguardo, prevede che, laddove il prezzo del petrolio dovesse lievitare, incrementando così la quota di prezzo riferita a fattori industriali e commerciali, ma di fatto facendo aumentare parallelamente anche la parte di gettito Iva che lo Stato va a incamerare, si può utilizzare questo «di più» per calmierare l’altra voce fiscale, quella riferita all’accisa, in modo da contenere l’aumento di prezzo finale.
Non si tratta in realtà di una novità: il meccanismo della cosiddetta «accisa mobile» venne introdotta per la prima volta nella Finanziaria del 2008, quando il prezzo del petrolio raggiunse livelli record (a luglio superò i 140 dollari al barile) e a capo del ministero dello Sviluppo Economico c’era Pier Luigi Bersani.
Rispetto all’applicazione pratica della nuova misura il decreto non entra nel dettaglio, limitandosi a spiegare che il taglio dell’accisa «può essere adottato se il prezzo aumenta, sulla media del precedente bimestre, rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Def». Ma si aggiunge pure che si prenderanno in considerazione anche eventuali diminuzioni del prezzo rispetto alla media del quadrimestre precedente.
Mister Prezzi e la Commissione per verificare speculazioni
Altro elemento di novità riguarda il potenziamento delle competenze del Garante per la sorveglianza dei prezzi, detto anche Mister Prezzi, chiamato a lavorare insieme a una Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi, composta a titolo gratuito da rappresentanti di imprese e associazioni di categoria e di Autorità indipendenti competenti per settore, tre esponenti delle associazioni dei consumatori e uno delle Regioni e province autonome. Sarà il Garante a convocare tale Commissione allo scopo di «coordinare l’attivazione degli strumenti di monitoraggio necessari all’individuazione delle ragioni dell’anomala dinamica dei prezzi sulla filiera di mercato». Se poi dall’attività della Commissione emerga la presenza sul mercato di fenomeni speculativi, a quel punto il Garante informa il ministero delle Imprese affinché tramite il governo adotti «misure correttive o di ogni altra iniziativa ritenuta opportuna».
I buoni carburante esentasse (per azienda e lavoratore) fino a 200 euro
Un ultimo aspetto contenuto nel decreto che può creare interesse riguarda la possibilità per il datore di lavoro privato di erogare buoni carburante ai lavoratori che, se non superano i 200 euro, non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore.
In pratica da una parte il lavoratore – necessariamente dipendente dell’impresa – ottiene un buono sul quale non versa imposte, ma d’altro canto anche per il suo datore di lavoro il costo connesso all’acquisto dei buoni carburante è integralmente deducibile dal reddito d’impresa ai sensi dell’art. 95 TUIR.
In alternativa esiste un bonus di 60 euro concesso dallo Stato e che il lavoratore deve spendere per sottoscrivere un abbonamento per il trasporto pubblico locale e ferroviario, ma è destinato soltanto a persone con redditi inferiori a 20mila euro.
Congelato fino all’incontro con il governo lo sciopero del 25-26 gennaio
Le associazioni dei gestori delle aree di distribuzione carburante non hanno reagito in modo positivo. Dopo che venerdì scorso avevano congelato lo sciopero proclamato per il 25 e il 26 gennaio dopo il colloquio con il governo, adesso si concentrano su alcuni distinguo. Accettano di buon grado, infatti, la disposizione relativa all’accisa mobile, mentre si dicono abbastanza critici rispetto alle norme sulla trasparenza. E più in particolare giudicano eccessive le sanzioni fino a 6.000 euro introdotte per i trasgressori. In ogni caso domani 17 gennaio ci sarà un nuovo incontro con il governo e si capirà se lo sciopero sarà confermato o meno.
fonte: uomini e trasporti
Le aziende che assumeranno a tempo indeterminato giovani fino a 36 anni (oviamente uomini e donne) che non sono stati mai titolari di un rapporto di lavoro, saranno esonerate dal versamento dei contributi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, La norma già esistente dal 2018 è stata maggiorata. L’esonero contributivo raggiunge il 100% dei versamenti, per un tempo massimo di 18 mesi. Il tetto che fino allo scorso anno arrivava a un massimo di 6.000 euro annui, dal 2023 è stato innalzato a 8.000 euro. A conti fatti il risparmio che un datore di lavoro può ottenere con tale misura varia da un minimo di 407 euro e un massimo di 600 euro mensili. Se i datori di lavoro assumono nel corso dell’anno soggetti che beneficiano del reddito di cittadinanza, l’esonero contributivo non andrà oltre i 12 mesi (seppure con un tetto annuo massimo di 8.000 euro). La norma chiarisce anche quali sono le donne svantaggiate interessate a questo beneficio: quelle prive di un impiego da almeno 6 mesi e residenti in una delle regioni del Sud; quelle di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, a prescindere dal luogo di residenza; quelle disoccupate da più di 12 mesi se hanno un’età superiore ai 50 anni; quelle che andranno a svolgere una professione in cui è presente un forte tasso di disparità di genere uomo-donna, tale cioè da superare di almeno il 25% il valore medio annuo. A quantificare tale disparità è direttamente un decreto (per il 2023 è il decreto interministeriale n. 327 del 16 novembre 2022), da cui risulta pari al 9,5%. La soglia sopra la quale un settore è caratterizzato da un tasso di disparità uomo-donna superiore di almeno il 25% del valore medio è pari all’11,9%. Nell’allegato al decreto vengono pubblicate alcune tabelle nelle quali si elencano in dettaglio i settori e tra questi compare sia il trasporto merci e il magazzinaggio, sia la conduzione di veicoli. Quindi, l’incentivo può essere tranquillamente utilizzabile da aziende di logistica, ma anche attive nell’autotrasporto, in particolare per impiegare donne nel lavoro di autista.


I beneficio di cui sopra: le aziende che intendono beneficiare di tali benefici, non devono aver fatto nei sei mesi precedenti all’assunzione e nei nove successivi licenziamenti individuali per giustificato motivo o licenziamenti collettivi nei confronti di lavoratori inquadrati nella stessa qualifica.
Dalle ore dieci di martedi 10 gennaio, tutti che coloro che vorranno acquistare veicoli non inquinanti delle categorie N1 e N2 (commerciali), oltre che di auto, motocicli e ciclomotori , potranno accedere al fondo di 630 mili0ni messo a disposizione dal Mise. Per i veicoli commerciali N1,N2 la cifra disponibile è di 15 milioni. Quanto in particvolare alle procedure,
i concessionari dovranno inserire le prenotazioni sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it a partire dalle ore 10 di martedì 10 gennaio.
Riduzione imposta applicata ai premi di produttività dei lavoratori;Quota 103 in sostituzione di quota 102; APE Sociale prorogata fino al 31 dicembre 2023; Opzione donna prorogata per tutto il 2023 con una serie di modifiche; esonero contributivo INPS totale, nel limite massimo di 8.000 euro annui e per un periodo massimo di 12 mesi, a favore dei datori di lavoro che assumano a tempo indeterminato beneficiari del reddito di cittadinanza. Sono queste, insieme ad altre elencate nella circolare che segue, le principali disposizioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 in materia di lavoro e previdenza. Circ. 5-2023