Accordo tra le istituzioni Ue sul regolamento sulle emissioni di CO2 per i mezzi pesanti nuovi, uno degli ultimi dossier del Green Deal ancora aperti. Gli obiettivi concordati prevedono una riduzione del 45% delle emissioni al 2030, del 65% al 2035, e del 90% al 2040, oltre al target del 15% al 2025 già previsto dalla normativa vigente. I target si applicheranno ai veicoli pesanti superiori alle 7,5 tonnellate e agli autobus. Per i nuovi bus cittadini è previsto un taglio delle emissioni del 90% entro il 2030, per poi raggiungere le zero emissioni entro il 2035. Nel 2027 l’Ue condurrà una valutazione intermedia degli obiettivi.
Rassegna Stampa
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L’IRU, l’organizzazione mondiale dei trasporti stradali, ha invitato gli Stati membri dell’UE a respingere fermamente la proposta del Parlamento europeo di imporre obiettivi di acquisto obbligatori per i veicoli pesanti a emissioni zero agli operatori dei trasporti. In una lettera inviata agli Stati membri , l’IRU ha esortato i paesi dell’UE a respingere gli obiettivi di acquisto obbligatori per i veicoli pesanti a emissioni zero (HDV) da parte degli operatori dei trasporti, come proposto dal Parlamento europeo nell’ambito della revisione degli standard sulle emissioni di CO 2 per i veicoli pesanti. Nel novembre 2023, il Parlamento ha adottato la sua posizione negoziale sulla proposta della Commissione europea sugli standard di CO2 per i veicoli pesanti, introducendo un nuovo articolo che darebbe mandato alla Commissione di presentare una proposta legislativa per aumentare la quota di veicoli a motore pesanti a emissioni zero di proprietà o noleggiati da grandi operatori di flotte. Raluca Marian, direttrice dell’IRU per l’advocacy dell’UE , ha affermato: “Imporre obiettivi di acquisto obbligatori per veicoli a emissioni zero agli operatori privati sarebbe in contrasto con i diritti fondamentali garantiti dalla Carta dell’UE.“L’obbligo di acquistare veicoli a emissioni zero potrebbe non solo violare il diritto di proprietà e il diritto di svolgere attività imprenditoriali, ma potrebbe anche portare a distorsioni del mercato poiché la versione del Parlamento prevede che tali restrizioni sull’utilizzo del capitale si applichino solo ai grandi operatori.“Sia gli operatori di trasporto più grandi che quelli più piccoli hanno margini ridottissimi. L’obbligo di acquistare veicoli potenzialmente non adatti al loro tipo di operazioni e che sono due o tre volte più costosi porrebbe inevitabilmente alcuni attori in una posizione di svantaggio competitivo”.Inoltre, attualmente esiste una significativa mancanza di infrastrutture per i combustibili alternativi in tutta l’UE e il regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi diventerà applicabile solo a partire da quest’anno.
FONTE Comunicato IRU
Artusi sulla Transizione green: “Ci aspettiamo risposte dalla politica italiana a da quella europea”
«L’anno appena cominciato è denso di sfide che segneranno il futuro del settore dei veicoli commerciali, ma tali sfide sono condizionate, in un modo o nell’altro, dalle decisioni che la politica – europea e nazionale – assumerà per favorire la transizione green. Soprattutto dalle istituzioni europee, ma anche dal governo italiano, ci aspettiamo risposte non più ideologiche e teoriche, ma realistiche, concrete e tempestive, con misure in grado di far raggiungere la sostenibilità ambientale, economica e sociale a un settore vitale come quello dell’autotrasporto». Lo ha dichiarato Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto con delega a Truck&Van e componente del Board dell’associazione dei dealer europei AECDR. «In questo senso, le prossime settimane saranno determinanti», ha continuato Artusi. «Da una parte, il Trilogo europeo sui Target CO2 per gli heavy duty, che sarà avviato a partire dal 18 gennaio, permetterà di riaprire il dibattito sull’introduzione del Carbon Correction Factor (CCF), la cui adozione – solo timidamente sostenuta dal Consiglio e respinta dal Parlamento – consentirebbe di valorizzare l’impiego dei biocarburanti carbon neutral, soluzione che è indicata come strategica per la decarbonizzazione sia dalla Direttiva RED III che dal Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC), utilizzandoli fin da ora con evidenti benefici per l’ambiente e per il clima. Dall’altra, vi è l’annunciato rilancio dell’ “Ecobonus” da parte del nostro governo, teso ad incentivare il ricambio del parco dei veicoli commerciali leggeri anche con carburanti tradizionali su veicoli di ultima generazione, dall’altra c’è l’impegno dell’intera filiera dell’autotrasporto e dell’automotive che si sta attivando unitariamente per ottenere a breve un Piano incentivi dotato di uno stanziamento più ampio di quello accordato finora, da erogare con criteri di selettività, rapidità e semplicità, per accelerare il ricambio del parco veicoli delle imprese in Conto Terzi, che sono tra i più vetusti d’Europa». «Stona, perciò, in questo ambito», ha aggiunto il vicepresidente di Federauto, «il ritardo che ancora una volta sta subendo l’iter del Fondo Investimenti strutturale da 25 milioni per il 2023, anch’esso destinato proprio al rinnovo del parco camion. Da tempo approvato con un apposito decreto interministeriale, ha dovuto attendere per mesi il decreto del MIT che al momento deve ancora passare l’esame della Corte dei Conti ed essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ritardando ulteriormente l’effettiva entrata in vigore della misura che necessita di un decreto direttoriale che può richiedere molto altro tempo prima di giungere finalmente al “click-day” per le prenotazioni da parte delle imprese».«Ciò vuol dire che in questo momento sono le imprese di autotrasporto a farsi direttamente carico del rinnovamento del parco», ha proseguito Artusi, «confidando in un’attenzione del governo che – in un futuro il più possibile immediato – si traduca in sostegno economico e indirizzo politico».«Perché la transizione verso un trasporto merci sostenibile e più sicuro sulle strade», ha concluso Artusi, «non può avvenire per legge da un giorno all’altro, ma deve essere governata mediante un sostegno continuo e coerente alle imprese per avvicinarsi agli obiettivi di decarbonizzazione, cominciando fin da ora a migliorare la qualità ambientale del parco dei veicoli commerciali leggeri e pesanti che circolano nel nostro Paese».
COMUNICATO FEDERAUTO
Le dinamiche concorrenziali globali rendono sempre più evidente la forte esigenza di aumentare la complementarità tra logistica e produzione.Trasporto e logistica rappresentano leve di competitività per l’industria nazionale e settori strategici in un’economia fortemente orientata all’export, in una prospettiva di rafforzamento delle connessioni europee e di affermazione di un nuovo ruolo dell’Italia come ponte tra il Nord Europa e il Mediterraneo.Lo sviluppo di un Paese è fortemente condizionato dalla quantità e dalla qualità delle connessioni di trasporto e logistica, che uniscono i diversi anelli delle filiere di produzione e consumo e, proprio in questo momento storico di rilancio dell’economia e di riforme per l’Italia, è fondamentale puntare su una logistica efficiente ed infrastrutture all’avanguardia per traguardare le sfide attuali e del futuro. Il valore totale delle attività logistiche in Italia è di 135,4 miliardi di euro, corrispondente all’8.2% del PIL. E secondo le previsioni più accreditate, il settore registrerà una decisa crescita del fatturato anche nel biennio 2023-2024. Se consideriamo che al forte peso del Nord Italia in termini di PIL (56,6%), di imprese attive (46%) e di export (69%) non sempre risponde un’offerta infrastrutturale e logistica adeguata nonché un semplice attraversamento dei valichi alpini, è possibile immaginare che ci siano ampi margini di miglioramento. Confindustria, consapevole della necessità di strutturare un dialogo sempre più efficace tra istituzioni, industria e logistica, ha ritenuto assumere un ruolo attivo nella promozione di iniziative che possano portare ad integrare in modo efficace domanda e offerta logistica e, insieme al Sistema associativo dopo un lavoro di studio e approfondimento, ha definito il documento “Industria, Trasporti, Logistica e Infrastrutture: INSIEME per le competitività del Paese”. La ricerca di una visione unitaria, sistemica e integrata tra industria e logistica con l’intento di individuare una strategia in favore dell’accessibilità e dei collegamenti, della “sostenibilità equilibrata” dei trasporti dal punto di vista ambientale, economico e sociale, la piena realizzazione delle reti di trasporto TEN- T, il superamento delle criticità ai valichi alpini verso la totale permeabilità delle Alpi, lo sviluppo del trasporto combinato e intermodale
Fonte: Comunicato Stampa Confindustria
Dall’indagine sulle aspettative e crescita nel quarto trimestre della Banca d’Italia emerge che le aspettative sull’inflazione al consumo tra le imprese italiane si sono nettamente ridotte su tutti gli orizzonti, riportandosi sui livelli della seconda metà del 2021 e poco al di sopra del 2%. Il tasso atteso di inflazione al consumo è sceso, in media, al 2,4 per cento tra 6 mesi (da 5,1 nella precedente indagine), al 2,3 tra 12 mesi (da 4,7), al 2,1 tra 2 anni (da 4,2) e al 2,1 su un orizzonte compreso tra i 3 e i 5 anni.
Per il primo trimestre del 2024 inoltre le imprese italiane prevedono un proseguimento dell’espansione dell’occupazione. L’indagine della Banca d’Italia rileva che il divario tra la quota di aziende che prevedono di espandere il numero di addetti e la quota di quelle che si aspettano di ridurlo è leggermente aumentato rispetto alla scorsa rilevazione (a 11 punti percentuali da 8).
Le attese restano più favorevoli nel settore delle costruzioni, con un saldo di 23 punti percentuali, stabile rispetto al terzo trimestre.
Più in generale nel quarto trimestre del 2023 la quota delle imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti che segnalano un peggioramento della situazione economica generale del Paese è scesa al 29 per cento, dal 37 della scorsa rilevazione, mentre è lievemente salita, dal 4 all’8 per cento, quella delle aziende che riportano giudizi più favorevoli. La percentuale di imprese che ritiene nulla o bassa la probabilità di un miglioramento della situazione economica generale nei successivi tre mesi resta ampiamente maggioritaria e su livelli pressoché invariati rispetto al trimestre precedente. La domanda interna rimane debole, ma mostra segnali di ripresa. Il saldo tra la quota di imprese che hanno riportato un aumento delle vendite nel quarto trimestre del 2023 e quelle che ne hanno segnalato una diminuzione è infatti migliorato in tutti i settori grazie alla domanda interna, mentre quella estera rimane debole. Le attese per il primo trimestre 2024 sulla domanda totale ed estera sono favorevoli e in lieve miglioramento rispetto alla scorsa rilevazione. Quanto all’accesso al credito, le valutazioni sono migliorate per tutti i settori, ma rimangono più negative per le imprese delle costruzioni. Resta superiore al 90 per cento la quota di imprese che considerano le proprie condizioni di liquidità almeno sufficienti. Il saldo dei giudizi sulle condizioni per investire, pur rimanendo negativo, è migliorato. Al netto delle costruzioni, il divario tra la quota di imprese che prefigurano un aumento della spesa per accumulazione di capitale e quelle che ne prevedono una riduzione nel primo semestre del 2024 rispetto al secondo semestre del 2023 è positivo e in lieve aumento rispetto alla scorsa rilevazione, a seguito del rialzo nei servizi e della sostanziale stazionarietà nell’industria. Il saldo si conferma positivo anche per l’intero 2024.
Decisamente più fosco era lo scenario dell’indagine resa nota a metà ottobre (eseguita a cavallo tra agosto e settembre): allora le valutazioni sulla situazione economica generale del Paese, così come le attese sulle proprie condizioni operative nei successivi tre mesi, erano risultate «significativamente peggiorate» rispetto a quelle rilevate nel trimestre precedente, sebbene le difficoltà legate al costo dei beni energetici si fossero nel frattempo ulteriormente attenuate.
Il ministero della Mobilità del governo di Vienna ha aggiunto un altro divieto ai transiti verso la Germania e destinazioni successive su quella direttrice. Il divieto entra in vigore da oggi per tutti i sabati fino al 9 marzo, dalle ore 7:00 alle ore 15:00. In Austria esiste già un divieto che si applica ai camion e interessa, nel corso del fine settimana dalle 15 del sabato alle 22 della domenica, l’intero territorio nazionale. Adesso, tramite Regolamento n. 2/24 dell’8 gennaio 2024. Questo divieto integrativo si applica a tutti gli autocarri di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate sulle autostrade A/12 e A/13 in Tirolo, per i veicoli che devono raggiungere l’Italia o la Germania ed altre destinazioni su quella direttrice. Sono infine previste deroghe per i veicoli impegnati in missioni di trasporto combinato.
Il termine per l’iscrizione al Ren slitta da ieri 15 gennaio alla prossima estate.
La circolazione Autostradale del Frejus, per lavori di manutenzione sarà totalmente interrotta in entrambe le direzioni dalle ore 22.00 del 26 fino alle ore 6.00 del 29 gennaio. Lo ha comunicato la Sitaf – Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus SpA. Dall’inizio del corrente mese infine sono in vigore anche i controflussi notturni dal martedì alla domenica.
ROMA – “La campagna di ampliamento e consolidamento del FLC raggiunge un importante traguardo con l’ingresso di Intesa Sanpaolo Innovation Center, centro di competenza del Gruppo bancario a supporto dello sviluppo delle startup e dell’ecosistema dell’innovazione, tra i propri soci. La presenza di questo centro di innovazione della principale banca italiana testimonia l’attenzione che il sistema finanziario sta dedicando al settore della logistica, sia fisica che digitale. Il FLC si distingue per la creazione di un ecosistema multimodale, multilivello e multi-attore, contrapponendosi alle rivendicazioni legate esclusivamente a modalità specifiche di trasporto. La collaborazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center con i principali attori del settore sarà fonte di ispirazione per soci e stakeholder, promuovendo la logistica sostenibile all’interno di un ecosistema virtuoso che contribuirà attivamente all’aumento del PIL nazionale e alla modernizzazione dei servizi di trasporto e logistica.” È quanto dichiara Il presidente del Freight Leaders Council, Massimo Marciani, in merito all’adesione di un nuovo prestigioso membro nella compagine associativa: Intesa Sanpaolo Innovation Center. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è il precursore nella diffusione in Italia e a livello internazionale dei valori e della cultura dell’economia circolare. Dal 2016 Intesa Sanpaolo è stata la prima istituzione finanziaria al mondo a divenire Strategic Partner della Ellen MacArthur Foundation, il più importante e autorevole think-tank impegnato nel promuovere l’accelerazione della transizione sistemica verso la circular economy. Il Gruppo esplica il proprio impegno sui temi di economia circolare tramite Intesa Sanpaolo Innovation Center, la società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata alla frontiera dell’innovazione, che esplora scenari e tendenze future, sviluppa progetti di ricerca applicata, supporta startup ad alto potenziale e accelera la trasformazione delle imprese secondo i criteri dell’open innovation e dell’economia circolare, per fare di Intesa Sanpaolo la forza trainante di un’economia più consapevole, inclusiva e sostenibile, a prova di futuro. “Trasporti e logistica sono settori trasversali di fondamentale importanza per la transizione verso l’economia circolare, che mira a slegare lo sviluppo economico dallo sfruttamento delle risorse naturali esauribili e a ridisegnare il sistema industriale, ed è per questo motivo che Intesa Sanpaolo Innovation Center, a cui la banca capogruppo ha affidato il compito di diffondere il nuovo modello economico-produttivo, ha deciso di aderire al Freight Leader Council mettendo a disposizione know-how ed esperienze” – afferma Luigi Ruggerone, Senior Director Business and Innovation Research di Intesa Sanpaolo Innovation Center.
Comunicato stampa Freight Leaders Council
Nel mese di dicembre il mercato dei veicoli industriali registra una brusca frenata, con le immatricolazioni ferme a 1.851 unità rispetto alle 2.587 del 2022 (-28,5%). Tutte le categorie di peso chiudono l’ultimo mese dell’anno in negativo: il comparto dei veicoli pesanti con massa uguale o superiore a 16 t registra il calo più consistente del 30,8%, seguito dal segmento dei veicoli leggeri fino a 6 t che mostra un disavanzo del 23,1%, mentre i veicoli medio-leggeri nella fascia tra le 6,01 t e le 15,99 t segnano una flessione a doppia cifra del 13,3%. Ad ogni modo, nel corso dei dodici mesi del 2023, il dato consolidato riflette la crescita migliore dal 2008, con il +12,2% (+12,6% per i veicoli pesanti, +15,8% del comparto medio-leggeri, -11,1% per la fascia dei leggeri) e oltre 3.000 unità immatricolate in più rispetto al 2022. Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, commenta così i dati del mercato: “Valutiamo postivamente l’andamento complessivo dell’anno, a riprova della dinamicità del settore dei veicoli industriali, che rappresenta notoriamente la cartina di tornasole dello stato di salute dell’economia del nostro Paese. Ciononostante, il dato registrato a dicembre (-28,5%), unitamente al calo della domanda già in corso da mesi, lascia presagire una contrazione del mercato nel 2024”. “Accogliamo, quindi, con favore l’intervento del Governo relativo al contributo maggiorato per la c.d. Sabatini Green, che sostiene gli investimenti in veicoli a basso impatto ambientale compatibili con l’uso dell’HVO. Tuttavia, non possiamo non esprimere il nostro rammarico per non aver colto l’opportunità di parametrare l’aumento delle tariffe autostradali nel 2024 in base alla classe di emissione, cominciando così ad introdurre in maniera fattiva il principio «chi più inquina più paga»”, sottolinea Starace. “Coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione che i Costruttori hanno già da tempo abbracciato ed in ragione degli stringenti nonché prossimi target europei, risulta ormai improrogabile un intervento dell’Esecutivo, già a più riprese sollecitato, che preveda l’istituzione di un Fondo ad hoc a sostegno degli investimenti in veicoli e infrastrutture di ultima generazione, al fine di svecchiare il parco circolante e sostenere la competitività dell’autotrasporto italiano”, conclude il Presidente Starace.
La Roadpol, rete di cooperazione tra le Polizie Stradali europee, ha pubblicato il calendario delle attività finalizzate ad aumentare la sicurezza sulle strade, previste per il nuovo anno, in cui saranno previsti controlli mirati sui mezzi pesanti. Le settimane di Truck and Bus per il 2024 si svolgeranno in tre diversi momenti: febbraio, 19 al 25; aprile, dal 13 al 19;novembre, dall’11 al 17. Le iniziative si svolgeranno nel mese di febbraio e di novembre, con la partecipazione anche l’Autorità europea del lavoro (ELA).
Dal primo gennaio 2024 le tariffe per i mezzi leggeri e pesanti subiranno un incremento del 5,1%. Lo ha comunicato nei giorni scorsi la Commissione Intergovernativa del Traforo del Monte Bianco, sulla base del tasso medio di inflazione maturato in Italia e in Francia.
Pedaggi autostradali più costosi: nel prossimo anno subiranno un incremento del 2,3%, corrispondente all’indice d’inflazione prevista per l’anno prossimo.
La disposizione è contenuta nel decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri, si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore.
Agenzia Dogane e Monopoli ha messo a disposizione il software per la compilazione e la stampa delle dichiarazioni dei consumi di gasolio e HVO da parte delle imprese di autotrasporto merci per il recupero accise del quarto trimestre 2023, per richiedere le quali i termini restano aperti dall’1 al 31 gennaio 2024. Per poter fruire del rimborso è obbligatoria l’indicazione, nella fattura elettronica, della targa del veicolo rifornito da impianti di distribuzione carburanti. Le dichiarazioni debbono essere trasmesse tramite il Servizio Telematico Doganale – EDI da parte dei soggetti abilitati. Ma si può anche presentare la dichiarazione cartacea unitamente alla sua riproduzione su supporto informatico (CD-rom, DVD, pen drive USB) presso l’ufficio doganale competente in base alla sede dell’aziende. Le istanze di rimborso devono riferirsi alle fatture per rifornimento di gasolio aventi data dall’1 ottobre al 31 dicembre 2023; eventuali consumi non risultanti dalle fatture non sono ammessi al beneficio. Sono ammessi al rimborso esclusivamente i consumi relativi ai veicoli di peso pari e superiore a 7,5 tonnellate e di classe ecologica Euro 5 e superiori. Il rimborso è stato esteso al 2023 per l’acquisto dei gasoli paraffinici ottenuti da sintesi o da idrotrattamento (biocarburanti quali HVO e GTL). L’entità del rimborso per il quarto trimestre 2023 è pari a 214,18 euro per ogni mille litri di prodotto. Il limite quantitativo di consumo massimo di gasolio è pari a 1 litro per ogni chilometro percorso (art.8 DL n.124/2019). Non saranno accettate dichiarazioni con l’indicazione di litri consumati maggiori dei chilometri percorsi. Il rimborso può essere usufruito in compensazione tramite il modello F24, decorsi 60 giorni dalla presentazione della dichiarazione senza che l’ufficio doganale abbia sollevato eccezioni; il codice tributo è 6740. La disposizione prevede che è possibile chiedere il rimborso in denaro che, nel caso di compensazione, non è soggetta ad alcun limite di importo nel corso dell’anno e può essere effettuata fino alla fine dell’anno successivo a quello in cui è sorto il credito d’imposta; eventuali eccedenze non compensate dovranno essere chieste a rimborso entro i successivi sei mesi.
La Camera dei Deputati, in sede di approvazione (oggi è definitiva) della legge finanziaria, ha approvato lo stanziamento di 20 milioni a favore dell’autotrasporto per le spese di acquisto di autogasolio sostenute nel luglio 2022. Per le aziende si tratta di un credito d’imposta pari al 12% delle spese di gasolio effettuate. Le imprese dovranno richiedere espressamente il contributo; dopo l’accertamento, potranno portare il credito in compensazione da imposte, tasse e contributi da pagare entro il 30 giugno 2024.
Il bonus gasolio autotrasporto, rimborsato come credito d’imposta per le spese di acquisto di gasolio sostenute nel II° semestre 2022, a valere suol fondo di 300 milioni stanziati dal Governo , deve essere richiesto entro il 31 dicembre 2023. A tal fine Agenzia delle Entrate istituito il seguente codice tributo “7056” denominato “credito d’imposta per l’acquisto del gasolio a favore delle imprese esercenti le attività di trasporto di merci in conto proprio
Il Consiglio Europeo e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sul Regolamento che introdurrà le nuove norme Euro 7 sulle emissioni dei veicoli. Il testo uscito dall’intesa mantiene le emissioni invariate per i motori termici rispetto all’Euro 6 per autovetture e veicoli commerciali leggeri, mentre impone valori più stretti per i veicoli industriali e autobus. Inoltre, introduce limiti per le polveri emesse dagli impianti frenanti e dagli pneumatici. Restando nell’ambito dei veicoli industriali, le nuove emissioni degli Nox saranno di 200 mg/kWh nelle misure in laboratorio e di 260 mg/kWh in quelle in condizioni di guida reali. Dopo l’approvazione definitiva di questo accordo, il Regolamento sarà applicato in tutti i Paesi dell’Unione dopo trenta mesi dalla sua entrata in vigore per le autovetture e i veicoli commerciali e dopo 48 mesi per i veicoli industriali e autobus. I costruttori di veicoli in piccole serie avranno più tempo per adeguarsi, fino al primo luglio del 2030.
191 stalli, di cui 165 per gli autocarri, 14 dedicati ai furgoni e 12 per le auto: sono questi i numeri dell’Area Sosta che Interporti sta allestendo nell’interporto di Bologna. Oltre a una manutenzione straordinaria del piazzale esistenze, l’interporto prevede una ristrutturazione dei servizi già esistenti, per fornire agli autisti servizi di qualità e spazi più confortevoli dove poter trascorrere le soste.
Il progetto è nato dalla necessità di dotare l’infrastruttura di un parcheggio innovativo ed efficiente che rispetti gli obiettivi di sostenibilità ed efficienza energetica della programmazione europea. I lavori, attraverso il progetto Pass4Core 2 (Parking Areas implementing Safety and Security for (4) Core network corridors in Italy Pass4Core-ITA 2), saranno co-finanziati dal programma di finanziamento europeo CEF, che mira a creare un diffuso sistema di aree di sosta caratterizzate da maggiore sicurezza e qualità dei servizi disponibili.
La conclusione dei lavori è prevista per la fine di maggio 2024.
I benefici sottoforma di bonus previsti nella Nuova Sabatini sono stati estesi ai veicoli commerciali ecologici. E’ quanto si apprende da una circolare del Ministero delle Imprese e made in Italy intervenuto sulla concessione delle agevolazioni integrando le disposizioni del regolamento GBER, in vigore dal 1° luglio 2023, con le modifiche del regolamento UE 2023/1315. Il regolamento ha prorogato di 3 anni, sino al 31 dicembre 2026, il periodo di applicazione dello stesso, al fine di garantire la prevedibilità e la certezza del diritto nell’attuazione delle modifiche, in particolar modo per le misure di aiuto di Stato a sostegno della transizione verde e digitale. Per sostenere l’investimento delle imprese in beni strumentali a basso impatto ambientale, la circolare modifica la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà rilasciata dal fornitore, che l’impresa deve allegare alla richiesta di erogazione del contributo. Il Ministero delle imprese e del Made in Italy ha precisato che “i veicoli di categoria N2 e N3 sono ammissibili al contributo maggiorato del 3,575% annuo previsto dalla Nuova Sabatini Green a condizione che gli stessi presentino le caratteristiche tecniche di cui al punto 5.III sezione 2/B dell’allegato 6/C alla circolare direttoriale 6 dicembre 20022 n. 410823, aggiornato con circolare direttoriale 3 luglio 2023, n. 28277. A tal fine il fornitore del/dei bene/i deve attestare nella dichiarazione liberatoria resa secondo lo schema di cui all’ allegato 4 alla circolare n. 50031 dell’11 dicembre 2023 che i veicoli possiedono le predette caratteristiche tecniche previste dalla normativa”.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti accelera sui lavori di adeguamento del Traforo del Gran San Bernardo. Il vice ministro Edoardo Rixi ha presieduto una riunione operativa alla presenza dei rappresentanti della società concessionaria, della Regione Valle D’Aosta e del nostro Ambasciatore a Berna, Gian Lorenzo Cornado, in cui è stata raggiunta un’intesa tra Mit e SITGSB per avviare rapidamente i lavori di messa in sicurezza della galleria. L’accordo permetterà di andare incontro alle richieste di tutte le parti interessate, a partire dalla Regione Valle D’Aosta, rispetto all’esigenza primaria di assicurare la connettività dei trasporti tra Italia e Svizzera in un momento particolarmente delicato per la situazione dei valichi alpini. Il Mit ha fornito le rassicurazioni necessarie a garanzia del proseguimento dei lavori di adeguamento della struttura e resta in attesa di conoscere le azioni che la società concessionaria attiverà per assicurare la regolare prosecuzione dei lavori.