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autotrasporto green: troppo ambiziosi gli obiettivi UE secondo UNRAE

Le case costruttrici sono  pronte ad affrontare la sfida della riduzione delle emissioni grazie agli ingenti investimenti fatti in tecnologie sempre più rispettose dell’ambiente e sicure,  ma gli obiettivi fisssati dalla Unione Europea , secondo il Presidente di UNRAE Starace, appaiono molto ambiziosi e tali da mettere in difficoltà le case costruttrici le quali, in caso di macata osservanza nei tempi staliti, incorrerebbero in ingenti sanzioni. Secondo  il Presidente di UNRAE, gli  stessi obiettivi potrebbero essere raggiunti  ricorrendo ad un mix  di soluzioni tecnologiche come le motorizzazioni elettriche, a idrogeno e l’utilizzo di biocarburanti compatibili con i motori endotermici Euro 6/VI in circolazione. Per quel che riguarda l’Italia in particolare, UNRAE ritiene che l’obiettivo UE sarebbe anche più arduo da raggiungere senza una politica pubblica di incentivi che aiuti a svecchiare il parco circolante la cui età media è di circa 14,3 anni. Più in generale infine Starace ha auspicato un’accelerazione delle politiche italiane a sostegno della transizione energetica del comparto, per non vanificare gli sforzi profusi dai costruttori e per evitare che gli autotrasportatori nazionali siano relegati a un ruolo marginale nella movimentazione internazionale delle merci.

 

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autotrasporto no carbo: si può, ma servono incentivi pubblici

Gli ambiziosi obiettivi fissati dalla  nuova proposta della Commissione Europea per le emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti richiede la creazione di un ambiente normativo e operativo praticabile e favorevole per gli autotrasportatori, garantendo il mix energetico e la neutralità tecnologica dell’UE.  E’ quanto sostiene l’UETR secondo il quale Il sostegno finanziario e le misure di accompagnamento alle MPMI del trasporto su strada, sia in termini di veicoli che di prodotti energetici, saranno fondamentali. Un quadro europeo comune, che includa linee guida per gli Stati membri e aiuti di Stato per agevolazioni fiscali, riduzione dei costi di produzione e incentivi all’acquisto, può creare un ambiente favorevole. La nuova proposta richiede a tutti i responsabili politici dell’UE di garantire al più presto il pieno sviluppo in tutta l’UE di una rete di infrastrutture per i combustibili alternativi a un costo accessibile per i piccoli trasportatori. Insieme agli obiettivi e ai requisiti per i punti di ricarica nello sviluppo della rete transeuropea di trasporto (TEN-T), sarebbero necessari anche incentivi per gli investimenti in stazioni di ricarica private nei centri logistici e nei magazzini. Affrontare con successo la crisi dei prezzi dell’energia è necessario anche per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal dell’UE da parte degli operatori dei trasporti.

 

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Agenzia Entrate: istituiti i codici tributo per l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 dei crediti d’imposta

Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 dei crediti d’imposta a favore delle imprese a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale nel primo trimestre 2023.

La legge di Bilancio 2023 ha esteso al primo trimestre 2023 il credito d’imposta per le imprese energivore e gasivore, nonché per quelle non energivore e non gasivore definendo le seguenti percentuali:

  • Per le imprese energivore, una percentuale pari al 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed utilizzata nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica, una percentuale pari al 35% della spesa sostenuta per la componente energetica acquistata ed utilizzata nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese a forte consumo di gas naturale, una percentuale pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale, una percentuale pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre 2023.

Come stabilito dalla norma di riferimento, i crediti possono essere utilizzati in compensazione entro il 31 dicembre 2023 mediante modello F24, tramite l’utilizzo dei seguenti codici tributo:

  •  “7010” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese energivore (primo trimestre 2023)
  • “7011” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese non energivore (primo trimestre 2023)
  • 7012” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale (primo trimestre 2023);
  • “7013” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale (primo trimestre 2023). L’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 dei crediti d’imposta a favore delle imprese a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale nel primo trimestre 2023.
  • Lo ha comunicato l’associazione Anita.
  • La legge di Bilancio 2023 ha esteso al primo trimestre 2023 il credito d’imposta per le imprese energivore e gasivore, nonché per quelle non energivore e non gasivore definendo le seguenti percentuali:
  • Per le imprese energivore, una percentuale pari al 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed utilizzata nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica, una percentuale pari al 35% della spesa sostenuta per la componente energetica acquistata ed utilizzata nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese a forte consumo di gas naturale, una percentuale pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale, una percentuale pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre 2023.
  • Come stabilito dalla norma di riferimento, i crediti possono essere utilizzati in compensazione entro il 31 dicembre 2023 mediante modello F24, tramite l’utilizzo dei seguenti codici tributo:
  •  “7010” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese energivore (primo trimestre 2023)
  • “7011” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese non energivore (primo trimestre 2023)
  • 7012” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale (primo trimestre 2023);
  • “7013” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale (primo trimestre 2023).
  • In sede di compilazione del modello F24, i codici tributo sono esposti nella sezione “Erario”, nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Nel campo “anno di riferimento” è indicato l’anno di sostenimento della spesa, nel formato “AAAA”.
  • Fonte Anita
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proposta Ue elettrificazione camion: limite 2035 per il green sarà progressivo negli anni successivi

Il Parlamento europe ha approvato in via definitiva il regolamento con cui a partire dal 2035 sarà vietata in Europa vendita di auto e veicoli commerciali leggeri equipaggiati con motori termici, la Commissione Europea  e subito dopo la Commissione Ue ne ha proposto una successiva nella quale precisa il modo e il tempo per la riduzione delle le emissioni di camion e autobus che non sarà totale, ma progressiva. In concreto  tale riduzione è stata fissata  nella misura del 45% entro il 2030, del 65% entro il 2035 e del 90% entro il 2040, rispetto al 2019. In questa seconda proposta  i target  del 30% fissati in precedenza al 2030 salgono a -45%. Ne consegue che la maggior parte dei veicoli nel 2040 dovrà essere alimentata a elettricità o idrogeno, ma una minoranza potrà mantenere i motori a combustione. Trattasi di un vero e proprio compromesso, in base al quale le case costruttrici potranno continuare a commercializzare veicoli con motori a combustione interna nel 2040, a patto che le loro emissioni di CO2 siano ridotte del 90% rispetto ai livelli del 2019.  Fin qui siamo nel campo delle proposte che potrebbero essere modificate nella procedura legislativa la quale, come è noto, deve conto sia delle diverse posizione degli schieramenti sia delle pressioni delle Lobby. ne vedremo delle belle, come si dice in gergo.

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Circolari Varie

Circ. 15 – 2023 – Varie – Ebilog – Definito il piano di attività per l’anno 2023

Nella circolare che segue pubblichiamo  il piano di attività per l’anno 2023 che Ebilog ha approvato confermando  tutti i bandi in essere, con alcune modifiche riguardanti un aumento dei contributi riconosciuti su alcuni regolamenti ed  introduzione di un altro con il quale viene riconosciuto un contributo per le spese sostenute per attività fisica, culturali. La prossima settimana verrà pubblicato il piano per la formazione con indicazione della data del 1 marzo  quale termine utile  per la presentazione delle domande. I regolamenti per la domande sono in allegato a questa circolare. Circ. 15-2023

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elettrico: aperta da ieri la piattaforma x la riqualificazione dei veicoli

La  “piattaforma retrofit”, lo strumento informatico attraverso cui gli utenti possono richiedere il contributo per la riqualificazione elettrica del proprio veicolo termico, da ieri è disponibile per tutti coloro che  hanno già convertito la propria vettura, da termico ad elettrico dal 10 novembre 2021 al 31 dicembre 2022; costoro possono  inoltrare l’istanza tramite la piattaforma dedicata. . Le risorse prevedono un contributo pari al 60% del costo per la riqualificazione (fino ad un massimo di 3.500 euro), a cui si aggiunge un contributo del 60% delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico, all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione.

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Autotrasporto

Italia unico Paese in Europa in calo di vetture elettriche

 

 

“Siamo l’unico Paese in Europa che nel 2022 ha visto calare le vendite di auto elettriche, mentre in tutti gli altri Paesi aumentavano. E questo è successo per varie ragioni: scarsa propensione alle nuove tecnologie, un clima di incertezza fra pandemia, guerra ed inflazione, una narrativa negativa diffusa sull’elettrico, un sistema di incentivi sbagliato”. E’ quanto ha dichiarato il segretario generale dell’associazione, Francesco Naso, Segretario di Motyus-e intervistato dall’agenzia “Ansa. Sulle polemiche innescate dalla recente approvazione del blocco alla vendita di auto nuove con motore benzina e diesel dal 2035 da parte del Parlamento europeo, il segretario di Motus-E afferma: “Tutto il mondo va verso l’elettrico, andare in quella  direzione è l’unico modo per salvare l’occupazione”. Tuttavia, è da rivedere anche il sistema degli incentivi e propone: “Perché non incentivare le flotte elettriche aziendali, che fanno aumentare le vendite e creano mercato dell’usato?”. Naso  fa anche il punto su alcune fake news: “Si dice che l’auto elettrica nel suo ciclo vitale produca più Co2 di quella a motore endotermico, e questa affermazione è smentita da decine di studi. Si dice che le batterie pongano problemi di smaltimento, mentre una volta usurate possono essere usate per gli accumuli  delle rinnovabili, ed alla fine riciclate”. Nel 2022 in Italia sono state installate 10.748 nuove colonnine per auto elettriche (+41% sul 2021). Tra le città più sensibili alla svolta verde c’è Roma, al primo posto con 2751 stazioni di ricarica presenti sul territorio. È quanto emerge dalla quarta edizione del rapporto “Le infrastrutture di ricarica ad uso pubblico in Italia”, presentato da Motus-E, l’associazione italiana degli stakeholder della mobilità elettrica. La priorità in ordine di tempo “è quella di intervenire a livello politico per non sprecare gli oltre 700 milioni di Euro del Pnrr destinati all’installazione di più di 21.000 stazioni di ricarica ad alta potenza. Allo stato attuale, per come è impostata la normativa, c’è infatti il rischio di non riuscire ad impiegare le ingenti risorse europee, almeno nel primo bando, che senza interventi scadrà a maggio, ma non è ancora stato aperto”, spiega Francesco Naso, segretario generale di Motus-E. La crescita  delle colonnine per il rifornimento segue un andamento inversamente proporzionale rispetto al mercato delle vetture a batteria. Infatti, il volume di immatricolazioni di mezzi elettrici in Italia nel 2022 ha sfiorato il minimo storico: ne sono state venduti 49.058 esemplari (-27,1% sul 2021), peggio che nel 2020 quando il Paese era in piena crisi sanitaria, aveva sottolineato a gennaio proprio Motus-E. In sostanza il problema principale con i motori elettrici è la batteria. Questa ha una densità energetica più bassa delle alternative, richiede un processo di ricarica elettrochimico che richiede tempo e costa denaro, è pericolosa se danneggiata e deve essere sostituita, il che è costoso. Per risolvere il problema, è possibile utilizzare una batteria piccola con un motore termico ed un serbatoio, una soluzione ibrida plug-in più costosa ma che soddisfa sia la domanda che l’offerta”, secondo quanto dichiara Bruno Dalla Chiara, professore ordinario in Trasporti al Politecnico di Torino, Dipartimento di ingegneria dell’ambiente, del territorio e delle infrastrutture (Diati) e mobility manager di Ateneo interpellato sul voto del Parlamento europeo che ha stabilito lo stop della vendita delle auto a motore termico dal 2035. n Italia c’è un ambiente che non favorisce lo sviluppo dell’auto a batteria. È quanto sostiene l’associazione delle imprese che operano nel settore della mobilità elettrica, Motus-E. Nonostante l’aumento del +400% delle colonnine di ricarica installate in autostrada nel 2022, infatti, crollano del -27,1% le immatricolazioni rispetto al 2021.

Fonte Ansa  Mobilita news

 

 

 

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autotrasporto green: la Commissione UE propone norme più graduali

 

La Commissione UE ha proposto nuovi obiettivi, in linea con quelli del Green deal europeo e del RepowerEu, per quel che riguarda le emissioni di CO2 dei nuovi veicoli pesanti a partire dal 2030, che contribuiranno a ridurre le emissioni nel settore dei trasporti. La Commissione in particolare ha proposto  l’introduzione graduale di norme più severe sulle emissioni di CO2 per quasi tutti i nuovi veicoli pesanti ad alta velocità con emissioni di CO2 certificate rispetto ai livelli del 2019, prevedendo il 45% di riduzione delle emissioni a partire dal 2030, il 65% di riduzione delle emissioni a partire dal 2035 e il 90% di riduzione delle emissioni dal 2040. Questi standard di emissioni rafforzati assicurerebbero che il segmento del settore dei trasporti su strada contribuisca alla transizione verso la mobilità a zero emissioni e agli obiettivi climatici e di zero inquinamento proposti dall’Ue, riducendo ulteriormente i costi totali di proprietà per gli operatori del trasporto e la domanda di combustibili fossili, soprattutto gasolio e altri prodotti petroliferi.

 

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bonus patenti: esauriti i fondi in sole 4 ore

E’ durata solo una manciata di ore la corsa di migliaia di aspiranti camionisti sulla piattaforma del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per assicurarsi il bonus messo a disposizione  per sostenere la spesa per conseguire  la patente e la Cqc, la carta di qualificazione professionale. Già, perché appena quattro ore dopo l’accensione del “semaforo verde” per compilare il modulo, i fondi risultavano già esauriti. Una situazione che moltissimi giovani aspiranti conducenti hanno segnalato inviando richieste di spiegazioni alle proprie associazioni di categoria i cui responsabili, in diversi casi, hanno dovuto comunicare che, anche a loro, l’accesso della prima tranche di fondi messi a disposizione dal ministero (per un totale di  3,7 milioni di euro per il 2022 (ai quali si aggiungeranno  5,4 milioni di euro per ogni anno dal 2023 al 2026 con l’obiettivo di “coprire” l’80 per cento della spesa sostenuta) risultava impossibile. Una realtà che, se dovesse essere confermata, mostrerebbe due facce completamente differenti della medaglia: quella positiva, che mostrerebbe la disponibilità di moltissimi giovani (l’età per poter accedere al bonus va dai 18 ai 35 anni) a svolgere una professione che oggi vede decine di migliaia di richieste d’assunzione non trovare candidati; quella negativa che vede un ammontare dei fondi per i bonus evidentemente inadeguati ad affrontare l’emergenza scatenata dalla mancanza di nuovo conducenti.

Fonte Strada Facendo

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Stretto di Messina: disponibile il contributo all’autotrasporto

L’erogazione del contributo a fondo perduto di 10 milioni a favore delle imprese di autotrasporto che attraversano lo Stretto di Messina è cominciato.  Il contributo è concesso per l’imbarco di mezzi adibiti al trasporto di merci, con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate, con gli autisti a bordo  e su qualunque vettore che svolge servizio di attraversamento marittimo dello Stretto di Messina. Il contributo è pari al 20% dell’imponibile della fattura del prezzo pagato per il biglietto del trasporto marittimo per l’attraversamento dello Stretto.