Il Decreto varato dal Consiglio dei ministri il 1 maggio scorso, oltre a sbloccare i 300 milioni ed abolire il contributo ART, ha semplificato le modalità di erogazione del credito di imposta per il settore dell’autotrasporto merci in conto proprio e in conto terzi. La norma stabilisce il riconoscimento di un credito di imposta nella misura massima del 28% rispetto alla spesa sostenuta nel primo trimestre dell’anno 2022 per l’acquisto del gasolio per le imprese di autotrasporto in conto proprio. Per le imprese che effettuano autotrasporto per conto terzi il credito di imposta è riconosciuto nella misura del 12% delle spese sostenute nel secondo trimestre dell’anno 2022. La misura contiene poi una clausola green: le aziende possono chiedere il bonus mediante il credito di imposta per i veicoli di categoria euro 5 o superiore, utilizzati per l’esercizio delle attività. Il MIT a questo proposito, nella nota diramata, ha voluto sottolineare che trattasi di “un provvedimento fortemente voluto dal vicepremier e ministro, Matteo Salvini”.
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Segno positivo per il mercato delle auto elettriche in Italia che nel mese scorso segna un +31,5% rispetto al 2022. Il quadrimestre chiude con un progresso del 42,1% a 20.360 unità. Complessivamente, il mercato auto italiano cresce del 28,9% ad aprile e del 26,7% nei quattro mesi, con la market share delle vetture elettriche che sale dal 3,3% del primo quadrimestre 2022 al 3,7% dello stesso periodo del 2023. Le auto completamente elettriche circolanti in Italia arrivano a quota 187.455. Tra i canali di mercato per le auto elettriche spicca quello dei privati, con un +110,8% ad aprile a 1775 unità immatricolate, a testimonianza del crescente consenso del pubblico per questa tecnologia. Meno toniche le flotte aziendali (360 immatricolazioni elettriche ad aprile), che pure sarebbero un canale molto importante anche per alimentare il mercato dell’usato elettrico.
IL Consiglio dei ministri ha finalmente reso fruibili i 300 milioni stanziati dalla legge di Bilancio in favore delle imprese di autotrasporto in conto terzi per l’acquisto di gasolio. Questa la notizia più attesa cui si assomma l’altra, altrettanto importante, che riguarda l’esenzione dal contributo ART sul quale da anni le Federazioni avevano puntato il dito per l’oggettiva mancanza di requisiti. Quanto agli oltre 300 milioni (il provvedimento governativo ha adottato alttre misure per esemplificarlo) previsti dal Dl Aiuti-ter (art. 14 del decreto-legge 23 settembre 2022, n.144) la fruibilità sarà quella già adottata lo scorso anno e cioè sotto forma di credito di imposta, cumulabile anche con altre agevolazioni fiscali che abbiano a oggetto i medesimi costi. Ultima, ma non meno interessante, anche la garanzia sulla copertura per le domande del Bonus trasporti pervenute entro febbraio 2023 che superavano i limiti di spesa previsti.
Il trend di calo degli acquisti dei veicoli industriali leggeri continua inesorabile come nei mesi precedenti. In cifre il calo registra un -26,2% e medio-leggeri sotto le 16 t un calo del -4,8%.
Dal 22 maggio prossimo non si potrà più modificare la prenotazione di un’operazione di revisione o di collaudo presso la motorizzazione o in una sede esterna. E’ quanto stabilisce una Circolare del MIT datata 18 Aprile nella quale si comunica che a partire da questa data, causa carenza del personale, cambierà il servizio informatizzato di prenotazione delle attività di revisione dei veicoli e delle operazioni tecniche di collaudo. Sarà di conseguenza proibita su tutto il territorio nazionale, la possibilità di prenotare un’operazione tecnica già prenotata, riferita a uno stesso veicolo.
Il MIT ha riaperto i termini di presentazione delle domande di assegnazione per 16 autorizzazioni multilaterali CEMT 2023 (non valide per la Federazione russa, Austria e Grecia). Il decreto con cui il ministero ha stabilito i nuovi termini è del 5 aprile scorso, pubblicato in G.u n. 90 del 17/4/2023. Le domande potranno essere presentate da oggi fino al 1° maggio prossimo. Le autorizzazioni verranno assegnate con gli stessi criteri previsti per la redazione della graduatoria CEMT.
La World Bank, dopo cinque anni dalla prima edizione, ha diffuso la settima edizione del Logistics Performance Index che fotografa le capacità logistiche e di trasporto internazionale di 139 Paesi del mondo, stilando una classifica articolata in sette indicatori: il primo generale riguardante le prestazioni seguito da due che dipendono prevalentemente dalla pubblica amministrazione e dalla politica (Dogane e infrastrutture) e quattro dagli operatori: spedizioni internazionali, qualità e competenze della logistica, puntualità e tracciamento delle merci. L’indice generale generale delle prestazioni pone al primo posto Singapore (con punteggio di 4,3), seguita dalla Finlandia (4,2) e da altri quattro Paesi europei con punteggio di 4,1: Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svizzera. L’Italia si trova nel gruppo al settimo posto (dietro a 18 Paesi), a pari merito con altri sette Paesi, tutti con punteggio di 3,7: Australia, Cina, Grecia, Norvegia, Sud Africa e Gran Bretagna. Prima di loro, con punteggio di 3,8 ci sono Corea del Sud e Stati Uniti. L’indice relativo alle Dogane misura la loro efficienza e la gestione delle procedure alle frontiere. Singapore resta in cima alla classifica (con punteggio di 4,2), seguita da Danimarca e Svizzera con punteggio 4,1 e da un gruppo di tre Paesi con punteggio 4: Finlandia, Canada e Svezia. L’Italia è nel gruppo in nona posizione (ma dietro a 23 Paesi) con punteggio 3,4, in compagnia di Irlanda, Israele, Nuova Zelanda, Polonia, Malta e Slovenia. Per quanto riguarda la qualità delle infrastrutture, dopo Singapore al primo posto (con 4,6 punti) c’è la Svizzera con 4,4 punti e Canada e Germania con 4,3 punti. L’Italia è nel gruppo in ottava posizione (dietro a 18 Paesi) con 3,8 punti, allo stesso livello di Francia, Spagna, Taiwan, Nuova Zelanda e Qatar. Il capitolo sulle spedizioni internazionali misura la facilità di organizzarle a prezzi competitivi. Qua Singapore scivola in seconda posizione, con 4 punti a pari merito con Hong Kong, dietro alla Finlandia con 4,1 punti. In terza posizione troviamo quattro Paesi con 3,8 punti: Belgio, Emirati Arabi Uniti, Austria e Grecia. L’Italia è nel gruppo di dodici Paesi in settima posizione con 3,4 punti (dietro a 25 Paesi) formato anche da Svezia, Corea del Sud, Stati Uniti, Slovenia, Estonia, Lituania, Turchia, Oman, Ungheria, Repubblica Ceca e Romania. L’indice sulla logistica considera la qualità e la competenza e vede tornare al primo posto Singapore, con punteggio di 4,4, seguita dalla Svizzera con 4,3 e da un gruppo di sei Paesi (Finlandia, Belgio, Germania, Paesi Bassi, Canada e Svezia) con punteggio di 4,2. L’Italia è nel gruppo situato in settima posizione con punteggio di 3,8, in compagnia di Grecia, Francia, Cina, Sud Africa, Israele, Corea del Sud e Norvegia. Davanti a questo gruppo ci sono diciannove Paesi. L’indice sulla puntualità valuta quante spedizioni rispettano i tempi di consegna programmati o attesi dai destinatari. Singapore condivide la prima posizione, con un punteggio di 4,3, con Finlandia e Austria. È seguita da un gruppo di sei Paesi (Svizzera, Belgio, Svezia, Emirati Arabi Uniti, Spagna e Taiwan) con 4,2 punti e uno di sette Paesi (Germania, Canada, Danimarca, Hong Kong, Francia, Estonia e Bahrein) con 4,1 punti. L’Italia è nel gruppo in quinta posizione con 3,9 punti insieme con Polonia e Filippine. L’ultimo elemento considerato dalla World Bank è la capacità di tracciare le spedizioni, dove Singapore prevale da sola con un punteggio di 4,4, seguita dalla Danimarca con 4,3 punti e da un gruppo di otto Paesi con punteggio di 4,2: Finlandia, Austria,Svizzera, Taiwan, Germania, Hong Kong, Paesi Bassi e Stati Uniti. L’Italia è nel gruppo che con un punteggio di 3,9 si trova in sesta posizione, insieme con Grecia e Oman. Oltre a queste classifiche, il rapporto della Word Bank ripercorre l’evoluzione della logistica degli ultimi sei anni, comprese le difficoltà create dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina. Tra gli elementi non quantificati nell’indice ma ritenuti importanti, ci sono la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale. Nel primo caso, rileva che la sua applicazione della filiera porta-porta ha ridotto i ritardi nei porti del 70% rispetto ai Paesi che non la hanno applicata. Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, World Bank rileva che la domanda sta crescendo, con il 75% degli spedizionieri che cercano soluzioni sostenibili nelle esportazioni verso i Paesi per loro più importanti. Ciò comprende la semplificazione nello sdoganamento, investimenti in infrastrutture, adozione di tecnologie digitali, trasporto a bassa emissione di CO2 e magazzini più efficienti dal punto di vista energetico.
Fonte Trasporto Europa
ROMA – «Occorre molta prudenza nel valutare gli ultimi dati di mercato dei veicoli commerciali e soprattutto quelli relativi ai mezzi pesanti. Gli incrementi registrati dalle rilevazioni statistiche sono in gran parte dovuti alle consegne di veicoli prenotati ancor prima dell’attuale crisi logistica, dei chip e dei componenti che hanno ritardato – e continuano a ritardare – le operazioni di vendita». Lo ha dichiarato Massimo Artusi, vice presidente di Federauto con delega Trucks&Van, commentando le rilevazioni statistiche sulle immatricolazioni dei veicoli industriali negli ultimi mesi. «Gli ordini, in realtà», ha proseguito Artusi, «continuano a non essere in linea con le aspettative, non solo a causa della crisi dei materiali che condiziona ancora il mercato, ma anche per una serie di altre cause legate all’attuale fase economica che incidono sui costi d’esercizio delle imprese: dall’aumento del prezzo dei carburanti a quello dei costi per sostenere l’assunzione di nuovi autisti, dall’aumento dei tassi di interesse, da un’inflazione che fatica a rallentare, a un’incertezza generale che non aiuta le aziende di autotrasporto a programmare, aggravata dalla fine dei Crediti di imposta sugli investimenti». «In questo quadro», ha continuato Artusi, «è certamente positivo che finalmente sia stato firmato il decreto che stanzia 25 milioni per incentivare l’acquisto di mezzi ecologici e tecnologicamente avanzati, anche se prevalentemente legati a una rottamazione sempre più difficile da utilizzare per la sostanziale mancanza di veicoli da rottamare». «Si tratta, tuttavia», ha ricordato Artusi, «di fondi stanziati lo scorso anno, per cui non c’è che da augurarsi che con maggiore sollecitudine vengano finalmente erogati i 280 milioni (80 del 2022, 200 della legge di Bilancio per il 2023) destinati alle imprese di autotrasporto proprio per permettere loro di mitigare gli effetti del balzo dei costi del carburante, oltre agli ulteriori 25 milioni previsti per il 2023 per il rinnovo del parco. Nel frattempo è meglio leggere i dati del mercato per quello che sono: l’effetto di un ritardo che sta rientrando molto lentamente».
FONTE FEDERAUTO
Il Governo italiano ha approvato un disegno di legge con il quale aderisce al Protocollo addizionale alla Convenzione CMR per l’utilizzo della lettera di vettura elettronica, a tutto beneficio degli operatori e di tutta la filiera del trasporto merci su strada. Il provvedimento, ora all’esame dei due rami del Parlamento per la ratifica, semplifica e velocizza la filiera della logistica; rende più sicuri i documenti di trasporto; rafforza la validità del documento di trasporto anche a fini fiscali; favorisce l’interoperabilità dei dati.