Categorie
Senza categoria

carenza autisti: la regione Lombardia stanzia incentivi

Continuano ad arrivare nuove misure per far fronte alla carenza grave di autisti di veicoli da trasporto merci. Questa volta rilancia la Regione Lombardia  che ha stanziato fino a 8mila euro per persona da destinare alle imprese per il conseguimento di patenti  per mezzi di trasporto merci e per l’assunzione dei nuovi patentati. La regione Lazio già aveva provveduto con analoghi sostegni, ma a tutt’oggi tali provvedimenti (ricordiamo anche quello appena approvato in Parlamento la scorsa settimana ed altri che si sono susseguiti nei mesi scorsi) non sembrano aver raggiunto per ora lo scopo che si sono prefissati. In Europa fa eccezione la Gran Bretagna  la cui politica di incentivi sembra aver conseguito i primi risultati apprezzabili. Sottolineiamo infine che la stessa Gran Bretagna per risolvere questo problema aveva sorvolato alla grande sulle regole della Brexit assumendo dal Vecchio Continente.

 

Categorie
Senza categoria

Logistica: i magazzini last mile spingono il mercato della logistica

Il mercato immobiliare degli spazi destinati alla logistica, negli ultimi due trimestri di quest’anno,  ha visto segnali di ripresa soprattutto nelle tre principali città italiane (Roma, Milano e Torino) dove sono stati i magazzini dedicati alle consegne last mile a trainare il comparto. È quanto emerge dalla terza edizione di Real Estate DATA HUB, strumento di analisi sviluppato da RE/MAX Italia e Avalon Real Estate con il contributo di 24MAX. I mercati logistici di Milano e Torino hanno mostrato un andamento stabile dei canoni nella prima metà del 2021; tuttavia, i primi dati sul terzo trimestre per Milano creano aspettative al rialzo per la logistica last mile. Per quanto riguarda Roma, invece, il trend in aumento ha già iniziato a manifestarsi per la logistica in generale, con picchi per il last mile che risulta particolarmente richiesto nelle due principali città analizzate. Altro fenomeno interessante che riguarda entrambe le città è lo sviluppo di dark kitchen e dark store. Infine, analizzando gli annunci, l’offerta è particolarmente ampia per Torino, mentre mostrano segnali di assorbimento Roma e Milano. I valori dei canoni d’affitto per immobili logistici nell’area metropolitana di Milano risultano in linea con il primo semestre, attestandosi sui 65 €/mq/anno. Anche per gli immobili last mile i canoni rimangono stabili, con una media nell’intorno dei 90 €/mq/anno. Tuttavia, nei primi dati del terzo trimestre 2021 si rileva un trend in aumento: la logistica dell’ultimo miglio risulta essere infatti il prodotto più richiesto. La novità dei primi mesi del 2021 è rappresentata dall’evoluzione dell’urban logistic sottoforma di dark store e dark kitchen. Il settore logistico si conferma un asset class di rilevante interesse, con prime net yield tra un minimo di 4,4% e un massimo di 5,3%. Nel raggio di 30 minuti dal centro di Milano sono 13 gli annunci di vendita pubblicati per immobili con potenzialità logistica. Ad essi corrispondono circa 72.000 mq e un prezzo medio di vendita esposto pari a 630 €/mq

Categorie
Senza categoria

Russo (confetra):no all’uso pigro del Pnrr

Pubblichiamo di seguito il testo dell’intervista che il Direttore Generale della Confetra  Ivano Russo ha rilasciato a  “The Medi Telegraph

Confetra ha appena celebrato i suoi 75 anni. Che bilancio avete fatto? “E’ stato – spiega Ivano Russo, direttore generale della Confederazione – un momento toccante, 75 anni sono tanti, gli stessi della Repubblica italiana. La Confederazione, come ricostruisce un libro che abbiamo presentato, ha dato il suo contributo a ricostruzione post-bellica, liberalizzazione, nascita del cargo aereo, arrivo dei primi container, legge sulla portualità, legge sugli interporti. La storia di Confetra è un patrimonio dell’Italia, anche in questo momento in cui, in seguito al più forte choc economico del dopoguerra, il Paese ha bisogno di un ripensamento, come lo aveva 75 anni fa”.

Si può fare un parallelo fra allora e oggi?

“Allora ci furono la nascita dell’Eni per una politica energetica autonoma, la politica di amicizia coi Paesi del Mediterraneo che ribaltò la mentalità coloniale creando una rete di Paesi amici. Il parallelismo si trova nella necessità di reinventarsi i fondamentali. Allora l’Italia fece scelte profonde di politica industriale, anche adesso si va verso scelte profonde”.

Si riferisce al Pnrr?

“Non bisogna fare un utilizzo pigro del Pnrr, a esempio pensando di tornare alla situazione del 2019, quando invece eravamo già in crisi. L’obiettivo non può essere tornare alla stagnazione di due anni fa. E’ molto positivo che 62 miliardi su 322, fra Pnrr e fondo complementare, ossia il 25 per cento, sia destinato per la prima volta al settore di trasporti e logistica. E’ un bene che per la prima volta si ponga il tema di una politica industriale per il settore della logistica. Finora si era ragionato soltanto in termini di infrastrutture e incentivi. Nel Pnrr c’è qualcosa di diverso”.

Che cosa?

“Un tavolo software, un confronto col ministro che produce molto profitto. Un esempio è Uirnet, si pone fine a una storia poco felice che non aveva dato i risultati sperati. La partita della digitalizzazione del trasporto intermodale torna nelle mani del ministero. E poi finalmente dopo sette anni si dà attuazione al regolamento sul Sudoco, lo sportello unico doganale. E ancora è importante la riforma del codice civile delle spedizioni. Sono alcuni esempi del tavolo software che sta cominciando a funzionare”.

Come vede il futuro della digitalizzazione in mano a Ram?

“Quello che serve non è vendere servizi, ma attrezzare un hub che dia competitività al sistema. Che è già digitalizzato, dai porti agli interporti, c’è già l’infrastruttura: va messo tutto a dialogo”. 

E’ vero che potrebbe essere lei a guidare Ram?

“Non ho mai ricevuto telefonate in questo senso e oggi alla guida c’è Zeno D’Agostino che sta lavorando bene”.

Il Pnrr riguarda anche alcune grandi opere come la diga di Genova, che cosa ne pensa?

“Le grosse infrastrutture da sole non spostano le statistiche del paese: hanno senso se sono inserite dentro una visione industriale. Se questa matura, poi si può ragionare delle singole opere. Pensare che il nostro Paese diventi un grande hub di transito, un nastro trasportatore per gli altri paesi è sconsigliabile, genera diseconomie”.

Un altro tema importante per i porti italiani è il comma 7 dell’articolo 18 della legge 84, che è stato modificato dal decreto Concorrenza. E’ d’accordo?

“A livello di singolo porto la norma tarpava le ali agli operatori. Ma la riforma così è monca, dovrebbe comprendere limiti a livello nazionale. Non è possibile che un singolo soggetto abbia il controllo di tanti porti. Per noi il demanio è strategico perché siamo un paese che importa materie prime. Il ragionamento sui monopoli va fatto a livello di sistema Paese e vale tanto per i terminalisti puri come per le compagnie marittime che gestiscono terminal. Va fatto crescere un tessuto industriale nei prossimi cinque anni a servizio del Paese, se no saremo una commodity territoriale che serve a produttori asiatici, vettori internazionali e ricevitori europei”.

Categorie
Senza categoria

noleggio camion: Ue vara norme più flessibili

L’Ue ha finalmente varato norme più chiare e flessibili sui camion noleggiati nel trasporto merci per rendere più efficienti le operazioni e contribuire al buon funzionamento del mercato unico. La riforma approvata in particolare, chiarisce le norme, armonizza il quadro giuridico e soprattutto allenta le restrizioni all’utilizzo di tali veicoli.  Il provvedimento deve ora essere adottato dal Parlamento europeo in seconda lettura prima di essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Attualmente la direttiva garantisce l’accesso delle imprese di trasporto ai veicoli noleggiati solo quando questi sono registrati nello Stato membro in cui l’impresa ha la sua sede. Secondo l’accordo raggiunto invece, gli Stati membri non potranno limitare l’uso sul loro territorio di un veicolo noleggiato da una società di trasporti che ha sede in un altro Stato membro, a condizione che vengano seguite le regole in vigore nel Paese di stabilimento.

Categorie
Senza categoria

contratti di spedizione: il Parlamento ammoderna i termini

La Commissione Bilancio della Camera ha approvato, aggiornandola, la disciplina  civilistica relativa ai contratti di spedizione  nel corso della conversione in legge del DL 152/2021, in attuazione del PNRR.
La nuova formulazione produrrà un forte aumento di competitività per le imprese di logistica e gli spedizionieri grazie alla semplificazione delle norme con nuove regole base più trasparenti che governeranno i rapporti tra le aziende che trasportano, importano ed esportano le loro merci nel mondo e le imprese di spedizioni alle quali viene affidato il mandato di spedizione, riducendo al minimo sia il rischio di plurinterpretazione dei dispositivi civilistici, sia la conflittualità tra le parti coinvolte.

 

Categorie
Senza categoria

mercato veicoli commerciali: novembre ancora negativo

Lo scorso mese di Novembre registra il terzo segnale negativo consecutivo, questa volta a doppia cifra, per il mercato dei veicoli commerciali fino a 3,5t. Lo ha comunicato il Centro Studi e Statistiche UNRAE precisando che le immatricolazioni di questo comparto nello scorso mese si sono fermate a 15.800 unità, con un forte calo del 12,4% rispetto a novembre 2020 e un calo più contenuto del 4,5% sul 2019.
Michele Crisci, presidente Unrae, commentando i dati di novembre ha ribadito la necessità di spingere il rinnovo del parco circolante per favorire il percorso per la transizione energetica del trasporto merci:“Occorre una strategia di medio periodo-ha dichiarato Crisci- con incentivi triennali e interventi progressivi a seconda della motorizzazione, prevedendo per i veicoli a combustione tradizionale incentivi erogati solo a fronte di rottamazione. Inoltre è auspicabile prorogare fino al 2024 e portare dal 6% al 12% il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali”. Tra le tipologie dei veicoli in base alla carrozzeria, nel periodo gennaio-ottobre i furgoni si confermano market leader del comparto con oltre il 66% delle immatricolazioni,

 

Categorie
Senza categoria

crisi semiconduttori, convegno Aniasa

La crisi dei chip auto e le scelte politiche stanno rallentando i flussi di immatricolazione e la ripresa della mobilità a noleggio e in sharing nel nostro Paese, già duramente colpita dalla pandemia. Nonostante questo, la flotta resta salda sopra quota 1 milione di veicoli e il noleggio si conferma attore strategico della mobilità sostenibile grazie al continuo rinnovo delle flotte con nuovi veicoli ad alimentazione alternativa. Tuttavia, servono misure concrete che equilibrino la fiscalità sull’auto aziendale con quella degli altri Paesi europei e che favoriscano il passaggio dalla proprietà all’uso dei veicoli. Sono questi i temi al centro dell’evento “NEXT Mobility – Pay-per-use: il motore della transizione ecologica”, promosso dall’Aniasa ( associazione confindustria settore servizi di mobilità). Il settore, dopo aver fronteggiato nel 2020 gli effetti della crisi pandemica, sta vivendo in pieno la crisi dei semiconduttori che ha portato a una riduzione decisa delle immatricolazioni a noleggio. Mancano all’appello oltre 100.000 vetture (-23% rispetto alle immatricolazioni del 2019) che il settore, per le diverse esigenze di mobilità turistica, cittadina e aziendale, sarebbe pronto a immatricolare nei prossimi mesi. Dopo aver vissuto un primo trimestre difficile e una parziale ripresa nei mesi estivi, grazie soprattutto al turismo made in Italy, il noleggio a breve termine si trova a fronteggiare l’onda lunga del chip shortage che sta bloccando i flussi di immatricolazioni. Il settore nei primi 9 mesi dell’anno ha registrato il 56% dinoleggi in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 e un giro d’affari ridotto del 37%. Gli operatori stimano un ritorno ai livelli pre-pandemia solo nel 2023-2024. Hanno ripreso a circolare sulle strade delle nostre città le vetture in sharing ma, complice la parziale riduzione della mobilità cittadina (soprattutto nella prima parte dell’anno) e il ricorso al telelavoro, il settore ha visto il proprio business dimezzarsi nei primi 9 mesi rispetto al 2019. Cresce invece il noleggio a lungo termine che, forte della stabilità del business basato su contratti pluriennali e della continua espansione anche nel mercato dei privati, ha consolidato la crescita del giro d’affari dei primi mesi, raggiungendo i 4,3 miliardi di euro (+4% rispetto al 2019). La crisi dei chip ha frenato le immatricolazioni (-4,7%), ma la flotta continua a crescere (+10% e a quota 977.000 veicoli), grazie a un più ampio ricorso, concordato con la clientela, alla proroga dei contratti, prima motivata dall’incertezza economica e ora sostituita dall’assenza di prodotto.  I dati relativi ai primi 9 mesi confermano la valenza ambientale del settore che, con i suoi differenti business (lungo e breve termine e car sharing), ha raggiunto una quota di immatricolazioni pari al 47% delle ibride plug-in e al 30% delle elettriche. Oltre una vettura elettrificata su tre vendute nel nostro Paese è immatricolata da società di rent. “Il noleggio già oggi costituisce un elemento strategico della rivoluzione green, grazie a una flotta di ultima generazione e a un usato giovane, sostenibile e sicuro – ha sottolineato Massimiliano Archiapatti, Presidente di ANIASA –. Spingere, attraverso decisioni calate dall’alto, le Case automobilistiche verso segmenti di produzione che ad oggi non ricevono un’adeguata risposta dal mercato significa minore produzione, costi più elevati, minore disponibilità di quote di vetture per le forme di mobilità pay-per-use”. Senza un cambio di strategia – ha spiegato il presidente ANIASA – le imprese di noleggio saranno costrette ad aprire fortemente ai costruttori cinesi. Un trend che, una volta avviato, sarà difficilmente reversibile. Esprimendo invece l’auspicio che “una politica accorta e attenta” possa pervenire alla definizione di condizioni favorevoli per la diffusione del car sharing nelle nostre città, il riallineamento della penalizzante fiscalità nazionale sull’auto aziendale agli standard europei e un bonus strutturale sull’acquisto di auto nuove e usate di ultima generazione, che consenta di raggiungere classi sociali con minore capacità di spesa.

 

Categorie
Senza categoria

Costi d’esercizio: costo gasolio sempre in salita

Il prezzo totale al consumo del gasolio rilevato dal ministero dello Sviluppo Economico nei giorni scorsi è di 10,48 euro per mille litri:  702,67 euro è il prezzo industriale, 290,41 l’Iva e 6 17,40l’accisa,  e dunque sempre in salita come del resto nei mesi precedenti (a gennaio 2021 era 1.338,30 euro/1000litri; il prezzo industriale era 479,57 euro/1000 litri). In buona sintesi dunque il valore di riferimento del costo del gasolio per i servizi di trasporto effettuati in questo mese è di 1,320 euro/litro (al netto dell’I.V.A.), per i veicoli esclusi dal rimborso delle accise sul gasolio (si tratta dei mezzi di massa complessiva a pieno carico fino a 7,5 ton), e di 1,105 euro/litro (al netto dell’I.V.A. e del rimborso delle accise sul gasolio), per i veicoli ammessi alla restituzione delle accise (mezzi di massa complessiva a pieno carico superiore alle 7,5 ton).

 

Categorie
Senza categoria

carenza autisti: le scelte del governo inglese invertono la tendenza

I numerosi interventi del Governo Britannico, anche in deroga alle procedure di distacco dall’Unione Europea, stanno dando i primi risultati: nel Regno Unito è in atto un’inversione di tendenza del problema rappresentato dalla carenza di autisti di mezzi pesanti e di altri lavoratori della logistica. Lo comunica  Logistics UK, associazione di categoria del trasporto merci britannica, che segnala un cauto ottimismo rispetto al fatto che la situazione sia in miglioramento.  Nella fase attuale i salari più alti  spingono nuova occupazione mentre si registra un aumento del 25,6% delle abilitazioni dei conducenti di camion e un aumento di tre volte delle domande di licenze provvisorie professionali. Nonostante i confortanti progressi tuttavia, molti problemi rimangono da risolvere; il più importante riguarda  le aziende di trasporto più piccole  che non sono ancora tornate alla piena capacità della flotta pre-Covid e non riescono a competere con le aziende più grandi dal punto di vista della capacità salariale per attrarre nuovo personale.

Categorie
Senza categoria

Variante Omicron: le associazioni dell’autotrasporto preoccupate dei riflessi sul settore

L’arrivo della nuova variante rischia di abbattersi sull’autotrasporto già duramente provato  dalla prima fase pandemica, ma sempre in grado di far fronte, e con successo, ad ogni sorta di approvvigionamento. La lunga crisi da covid tuttavia logora e mette a dura prova tutti soprattutto in presenza di continui cambiamenti delle regole (quelle che interessano i trasporti transfrontalieri soprattutto) da parte di tutti i Governi. L’ IRU a questo proposito denuncia come: «I camionisti sono di nuovo presi nel mezzo e pagano un prezzo pesante semplicemente facendo il loro lavoro per mantenere funzionanti le catene di approvvigionamento globali. Loro, e tutti noi che ci affidiamo al loro servizio, meritiamo molto di meglio”.