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AdBlue: in Gazzetta Ufficiale gli aiuti all’autotrasporto per AdBlue

Il decreto 30 settembre 2022 del MIMS in favore dell’autotrasporto su strada di merci per conto terzi sull’acquisto del componente Ad blue per l’alimentazione dei veicoli Euro V e superiori,  approda finalmente sulla Gazzetta Ufficiale n. 43 del 20 febbraio 2023. Il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, è concesso, nel rispetto del limite di spesa, in misura pari al 15 per cento delle spese sostenute nell’anno 2022, al netto dell’imposta sul valore aggiunto, per l’acquisto del componente Ad blue necessario per la trazione dei mezzi di trasporto utilizzati per l’esercizio delle attività indicate, comprovato mediante le relative fatture d’acquisto. Il credito d’imposta sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione presentando il modello F24.  Le disposizioni del decreto, in particolare, definiscono i criteri e le modalità di attuazione della disciplina del contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, finalizzato a mitigare gli effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi del componente Ad blue, con particolare riguardo alle procedure di concessione, nel rispetto del limite complessivo di spesa pari ad euro 29.600.000,00 per l’anno 2022, nonché alla documentazione richiesta, alle condizioni di revoca e all’effettuazione dei controlli.

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elettrico: per Federcarrozzieri costi più alti del 46% per riparazione auto elettriche

Le spese di riparazione di una vettura elettrica di nuova generazione potrebbero essere fino al 46% più elevate rispetto ad una auto a benzina.  E’ quanto si apprende dalla pubblicazione di un  studio condotto da Federcarrozzieri  in vista dello stop alle auto diesel e benzina dal 2035, per capire come cambiano le spese di riparazione in base alla tipologia di automobili.Mettendo a confronto due auto della stessa marca, una a benzina de una elettrica che hanno subito lo stesso danno da impatto frontale, si scopre che per riparare una Golf del 2020 si spendono in media in Italia 5298 Euro (di cui 2785 Euro per i ricambi, 1891 per costi di manodopera). Invece, le spese per la riparazione del modello elettrico (ID.3) ammontano a 7732 Euro (5105 Euro per i ricambi, 1961 Euro per la manodopera), il 46% in più rispetto ad una automobile tradizionale. La principale differenza tra le due auto sta nella struttura del telaio: nel caso della Golf, il motore frontale funge anche da protezione in caso di urti, mentre nella vettura elettrica devono essere sostituiti i telai e le traverse in caso di urto anteriore. Inoltre, nelle auto elettriche è presente una maggiore quantità di elementi elettronici, come sensori, radar e telecamere, che devono essere sostituiti in caso di danno.Considerando che le auto elettriche stanno diventando sempre più diffuse, Federcarrozzieri sottolinea che l’industria deve essere preparata a questo cambiamento tecnologico. Sarà necessario aggiornare le competenze e le attrezzature dei meccanici per poter riparare correttamente le vetture elettriche, e ci sarà bisogno di un maggiore investimento in tecnologia per garantire la sicurezza degli utenti.

fonte mobility news

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elettrico: secondo Codacons in Italia l’elettrico da trazione non decolla

In Italia, anche a seguito della decisione dell’Unione europea di vietare l’utilizzo di auto a benzina e diesel dal 2035, il mercato dei mezzi elettrici non riesce a decollare.  A questa conclusione è arrivato  il Codacons, che sostioene di aver effettuato una ricerca sui prezzi applicati dalle principali case automobilistiche per le vetture a benzina e quelle elettriche. Dai dati raccolti emerge che per una citycar a benzina si spendono mediamente tra i 14.750 ed i 16.800 Euro, mentre per una utilitaria dai 16.870 ai 27.300 Euro. Una cifra ben più alta è richiesta per le stesse tipologie di vetture a trazione elettrica, con prezzi compresi tra i 23 mila ed i 30 mila per le citycar e tra i 30 mila ed i 37 mila per le utilitarie. Se poi ci si orienta verso un’auto di lusso o una sportiva elettrica, i prezzi possono facilmente raggiungere i 200 mila Euro. Queste cifre, in linea con quelle praticate in tutta Europa, sono troppo elevate per quanto riguarda il nostro Paese, che risulta essere l’unico in cui la penetrazione delle Bev (auto elettriche) sul totale delle nuove immatricolazioni scende al 3,7%, contro una media europea del 12,1%.

Infine, Stati quali Norvegia, Svezia ed Olanda sono estremamente avanti in questo settore, tanto che in Norvegia le auto elettriche rappresentano addirittura il 79% del mercato. Proprio per questo, il Codacons invita a prendere provvedimenti in tempi rapidi per incentivare l’acquisto di vetture elettriche in Italia. Per far ciò sarà necessario introdurre delle politiche di agevolazione che permettano di abbassare i prezzi delle auto elettriche, rendendo così l’acquisto di queste ultime più accessibile alla stragrande maggioranza dei consumatori.

fonte mobilita news

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la joint venture tra Wolkswagen e la cinese Saic Motor punta a competere con Tesla sulle batterie

La casa automobilistica tedesca Volkswagen ed il marchio cinese Saic Motor hanno nominato Jia Jianxu, come nuovo direttore generale della società Saic-Vw, una joint-venture tra due compagnie, che detengono entrambe una quota del 50%. L’esperto, classe 1978, ha più di 20 anni di esperienza nell’industria automotive ed è responsabile dell’espansione dei cinesi nel mercato europeo. La nomina di Jianxu, manager di lungo corso della casa automobilistica cinese di proprietà statale, arriva in un momento in cui Volkswagen sta intensificando i propri sforzi nel settore dei veicoli elettrici nel Paese del Dragone, con la serie di vetture “ID” che mira a competere con il marchio statunitense Tesla nel più grande mercato dell’auto a batteria del mondo.

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multa tachigrafo: importante sentenza giudice di pace di firenze

Il giudice di pace di Firenze, sulla base di una sentenza della Cassazione, ha stabilito che per provare una violazione al Codice della strada non basta che la Prefettura spedisca la documentazione per Posta Elettronica Certificata, costituendosi inoltre attraverso la stessa PEC. In tal caso infatti i documenti accusatori sono da considerarsi inesistenti e di conseguenza la violazione e la multa.

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traffico merci Brennero: aumenta il trasporto su rotaie

Il traffico merci attraverso il Brennero  registra un leggero aumento del trasporto merci su rotaia.  Questo quanto si apprende dal rapporto annuale 2022 di «iMonitraf!» sui dati di traffico e sull’ambiente di otto corridoi transalpini, compreso quello del Brennero. L’anno di riferimento è il 2021 e quindi è probabile, data la forte contrazione sul Brennero decisa dalle autorità austriache, che il divario a favore del trasporto su rotatia sia aumentato.
La distribuzione delle tonnellate di merci trasportate tra le modalità di trasporto stradale e ferroviario èleggermente aumentata a favore del trasporto merci su rotaia dal 2019 (26%) al 2021 (27%). Secondo il rapporto, sulla tratta del Brennero si è registrata una forte diminuzione del traffico automobilistico privato (meno 29,7%) dal 2019 (24.998 auto al giorno) al 2021 (24.627 auto al giorno). In termini di traffico pesante, invece, il 2021 (7.066 camion al giorno) ha quasi raggiunto nuovamente il numero del 2019 (7.377 camion al giorno).
Nel 2021, il volume di traffico giornaliero (cioè traffico leggero e pesante) di 32.275 veicoli al giorno sul corridoio del Brennero era ancora inferiore al livello del 2019 (24.627 veicoli al giorno). Nel 2021, il valore delle tonnellate di merci trasportate sull’asse del Brennero nel suo complesso (strada e ferrovia) è aumentato rispetto al 2019, passando da 53,7 milioni di tonnellate a 54,5 milioni di tonnellate.
«In generale, si tratta di trovare insieme soluzioni efficaci e coordinate, sia per spostare il traffico dalla strada alla ferrovia, sia per posizionare la regione alpina come area modello per la decarbonizzazione del traffico stradale – commenta l’assessore alla mobilità della Provincia di Bolzano, Daniel Alfreider  iMonitraf! fornisce dati importanti per affrontare soluzioni di transito basate su fatti e cifre. Solo con dati e fatti sufficienti è possibile pianificare le misure giuste sul corridoio. Vogliamo individuare soluzioni per gestire congiuntamente il traffico sulle infrastrutture ferroviarie e stradali».

 

Fonte: L’ADIGE.IT

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autotrasporto green: troppo ambiziosi gli obiettivi UE secondo UNRAE

Le case costruttrici sono  pronte ad affrontare la sfida della riduzione delle emissioni grazie agli ingenti investimenti fatti in tecnologie sempre più rispettose dell’ambiente e sicure,  ma gli obiettivi fisssati dalla Unione Europea , secondo il Presidente di UNRAE Starace, appaiono molto ambiziosi e tali da mettere in difficoltà le case costruttrici le quali, in caso di macata osservanza nei tempi staliti, incorrerebbero in ingenti sanzioni. Secondo  il Presidente di UNRAE, gli  stessi obiettivi potrebbero essere raggiunti  ricorrendo ad un mix  di soluzioni tecnologiche come le motorizzazioni elettriche, a idrogeno e l’utilizzo di biocarburanti compatibili con i motori endotermici Euro 6/VI in circolazione. Per quel che riguarda l’Italia in particolare, UNRAE ritiene che l’obiettivo UE sarebbe anche più arduo da raggiungere senza una politica pubblica di incentivi che aiuti a svecchiare il parco circolante la cui età media è di circa 14,3 anni. Più in generale infine Starace ha auspicato un’accelerazione delle politiche italiane a sostegno della transizione energetica del comparto, per non vanificare gli sforzi profusi dai costruttori e per evitare che gli autotrasportatori nazionali siano relegati a un ruolo marginale nella movimentazione internazionale delle merci.

 

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autotrasporto no carbo: si può, ma servono incentivi pubblici

Gli ambiziosi obiettivi fissati dalla  nuova proposta della Commissione Europea per le emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti richiede la creazione di un ambiente normativo e operativo praticabile e favorevole per gli autotrasportatori, garantendo il mix energetico e la neutralità tecnologica dell’UE.  E’ quanto sostiene l’UETR secondo il quale Il sostegno finanziario e le misure di accompagnamento alle MPMI del trasporto su strada, sia in termini di veicoli che di prodotti energetici, saranno fondamentali. Un quadro europeo comune, che includa linee guida per gli Stati membri e aiuti di Stato per agevolazioni fiscali, riduzione dei costi di produzione e incentivi all’acquisto, può creare un ambiente favorevole. La nuova proposta richiede a tutti i responsabili politici dell’UE di garantire al più presto il pieno sviluppo in tutta l’UE di una rete di infrastrutture per i combustibili alternativi a un costo accessibile per i piccoli trasportatori. Insieme agli obiettivi e ai requisiti per i punti di ricarica nello sviluppo della rete transeuropea di trasporto (TEN-T), sarebbero necessari anche incentivi per gli investimenti in stazioni di ricarica private nei centri logistici e nei magazzini. Affrontare con successo la crisi dei prezzi dell’energia è necessario anche per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal dell’UE da parte degli operatori dei trasporti.

 

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Agenzia Entrate: istituiti i codici tributo per l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 dei crediti d’imposta

Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 dei crediti d’imposta a favore delle imprese a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale nel primo trimestre 2023.

La legge di Bilancio 2023 ha esteso al primo trimestre 2023 il credito d’imposta per le imprese energivore e gasivore, nonché per quelle non energivore e non gasivore definendo le seguenti percentuali:

  • Per le imprese energivore, una percentuale pari al 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed utilizzata nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica, una percentuale pari al 35% della spesa sostenuta per la componente energetica acquistata ed utilizzata nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese a forte consumo di gas naturale, una percentuale pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale, una percentuale pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre 2023.

Come stabilito dalla norma di riferimento, i crediti possono essere utilizzati in compensazione entro il 31 dicembre 2023 mediante modello F24, tramite l’utilizzo dei seguenti codici tributo:

  •  “7010” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese energivore (primo trimestre 2023)
  • “7011” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese non energivore (primo trimestre 2023)
  • 7012” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale (primo trimestre 2023);
  • “7013” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale (primo trimestre 2023). L’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 dei crediti d’imposta a favore delle imprese a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale nel primo trimestre 2023.
  • Lo ha comunicato l’associazione Anita.
  • La legge di Bilancio 2023 ha esteso al primo trimestre 2023 il credito d’imposta per le imprese energivore e gasivore, nonché per quelle non energivore e non gasivore definendo le seguenti percentuali:
  • Per le imprese energivore, una percentuale pari al 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed utilizzata nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica, una percentuale pari al 35% della spesa sostenuta per la componente energetica acquistata ed utilizzata nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese a forte consumo di gas naturale, una percentuale pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre 2023;
  • Per le imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale, una percentuale pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre 2023.
  • Come stabilito dalla norma di riferimento, i crediti possono essere utilizzati in compensazione entro il 31 dicembre 2023 mediante modello F24, tramite l’utilizzo dei seguenti codici tributo:
  •  “7010” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese energivore (primo trimestre 2023)
  • “7011” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese non energivore (primo trimestre 2023)
  • 7012” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale (primo trimestre 2023);
  • “7013” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale (primo trimestre 2023).
  • In sede di compilazione del modello F24, i codici tributo sono esposti nella sezione “Erario”, nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Nel campo “anno di riferimento” è indicato l’anno di sostenimento della spesa, nel formato “AAAA”.
  • Fonte Anita
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proposta Ue elettrificazione camion: limite 2035 per il green sarà progressivo negli anni successivi

Il Parlamento europe ha approvato in via definitiva il regolamento con cui a partire dal 2035 sarà vietata in Europa vendita di auto e veicoli commerciali leggeri equipaggiati con motori termici, la Commissione Europea  e subito dopo la Commissione Ue ne ha proposto una successiva nella quale precisa il modo e il tempo per la riduzione delle le emissioni di camion e autobus che non sarà totale, ma progressiva. In concreto  tale riduzione è stata fissata  nella misura del 45% entro il 2030, del 65% entro il 2035 e del 90% entro il 2040, rispetto al 2019. In questa seconda proposta  i target  del 30% fissati in precedenza al 2030 salgono a -45%. Ne consegue che la maggior parte dei veicoli nel 2040 dovrà essere alimentata a elettricità o idrogeno, ma una minoranza potrà mantenere i motori a combustione. Trattasi di un vero e proprio compromesso, in base al quale le case costruttrici potranno continuare a commercializzare veicoli con motori a combustione interna nel 2040, a patto che le loro emissioni di CO2 siano ridotte del 90% rispetto ai livelli del 2019.  Fin qui siamo nel campo delle proposte che potrebbero essere modificate nella procedura legislativa la quale, come è noto, deve conto sia delle diverse posizione degli schieramenti sia delle pressioni delle Lobby. ne vedremo delle belle, come si dice in gergo.