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Sicurezza stradale: Salvini convoca “Il tavolo della sicurezza stradale”

“Il tavolo per la sicurezza stradale” sarà io tema dell’incontro che il Ministro del MIT Matteo Salvini ha convocato  per mercoledì 22 marzo 2023 alle ore 10:30, nella sala Parlamentino del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

 

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Incontro Governo Associazioni Autotrasporto: Comunicato congiunto Fedit Anita

Roma, 16 marzo 2023 – Si è svolto questa mattina presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il tavolo di confronto tra le associazioni di categoria dell’autotrasporto e il Viceministro Rixi, convocato allo scopo di discutere dei temi più rilevanti e urgenti per il settore. ANITA e FEDIT, insieme alle altre Associazioni, hanno sottolineato al Viceministro l’urgenza di arrivare in tempi più brevi possibili alla definizione delle norme necessarie alla fruizione dei 285 milioni per il recupero dei costi sostenuti per l’acquisto del gasolio, la necessità di sbloccare il pagamento del bonus Adblue e le procedure delle domande relative al bonus Gnl, l’esigenza che vengano emanati decreti attuativi per gli incentivi inerenti investimenti e formazione e la necessaria esenzione delle imprese dell’autotrasporto dal pagamento del contributo ART. Il Viceministro Rixi ha ascoltato con attenzione le proposte delle Associazioni e, al fine di garantire un confronto costante e funzionale nei prossimi mesi, così come richiesto da ANITA e FEDIT, ha annunciato la costituzione di un tavolo permanente, coordinato dal capo dipartimento Maria Teresa Di Matteo, che si riunirà con cadenza mensile e che affronterà i punti critici evidenziati durante l’incontro. Tra questi, ANITA e FEDIT hanno in particolare sottolineato l’esigenza di contrastare il fenomeno del mancato pagamento dell’IVA nel campo degli appalti di logistica, chiedendo l’introduzione del meccanismo del reverse charge per tali contratti. A questo si aggiungono i temi legati alla delicata questione relativa ai tempi delle revisioni dei veicoli; alla carenza di conducenti nel settore, per i quali ANITA e FEDIT hanno richiesto l’aumento del limite di esenzione degli importi delle indennità di trasferta, ferme al 1995; alla regolamentazione dei tempi di attesa al carico e allo scarico, con un focus alle attese nei porti; alle risorse per Marebonus e Ferrobonus per favorire lo shift modale, con una revisione dell’attuale normativa; alla revisione del calendario dei divieti di circolazione.

 

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Brennero: associazioni reginali autotrasporto e Camere Di commercio Trento e Bolzano contro divieti Tirolo

BOLZANO – Politiche economiche compatibili con il rispetto della salute e dell’ambiente sono da sempre obiettivi fondamentali delle Camere di commercio di Bolzano e Trento e delle associazioni dell’autotrasporto regionali. In questo contesto, infatti, sostengono con convinzione il trasferimento di una parte del trasporto merci su rotaia e la decarbonizzazione del trasporto merci su strada. Quella delle Camere di commercio è una presa di posizione chiara e inequivocabile.

Nell’ambito dell’incontro con il Ministro Matteo Salvini le associazioni dell’autotrasporto e le Camere di commercio di Bolzano e Trento hanno espresso il proprio dissenso rispetto ai divieti di transito imposti dal Tirolo. “È giunto il momento di porre fine ai divieti di circolazione del Tirolo, perché da un lato limita illegittimamente il traffico di transito degli autotrasportatori non austriaci e dall’altro crea condizioni favorevoli per le imprese tirolesi”, reclamano le associazioni dell’autotrasporto.

“Dal 2020 in Tirolo il valore limite della qualità dell’aria lungo l’autostrada non è stato superato (vedasi allegato 1), il che significa che non vi è alcuna base legale per mantenere il divieto di transito notturno né tantomeno il divieto di circolazione settoriale e il limite di 100 km/h sull’autostrada Inntal. Senza il divieto di circolazione notturna e il doppio pedaggio notturno, non sono necessarie le misure di dosaggio”, hanno dichiarato le Camere di commercio di Bolzano e Trento.

Le misure del Tirolo hanno un impatto notevole sull’economia italiana e tedesca. Infatti, uno studio di Uniontrasporti, società in house del sistema camerale italiano che si occupa di questioni relative ai trasporti e alle infrastrutture, mostra che le misure tirolesi creano alle imprese italiane colpite dai divieti un danno economico totale annuo pari a 251,6 milioni di euro. Oltre alla consistente perdita finanziaria per le imprese direttamente toccate dai divieti, la limitazione dello scambio di beni attraverso il Brennero mette a rischio il commercio internazionale in Europa. Basti ricordare che il Brennero è la rotta commerciale via terra più importante in assoluto per l’Italia e dunque anche per il Trentino-Alto Adige.

I divieti tirolesi hanno comportato anche una concorrenza distruttiva da parte del comparto dell’autotrasporto tirolese rispetto a quello della Regione Trentino – Alto Adige. I vari divieti tirolesi prevedono misure favorevoli per le proprie aziende a discapito di quelle con sede in Trentino – Alto Adige. I veicoli di un’azienda tirolese, per esempio, possono circolare liberamente nelle ore notturne con qualsiasi mezzo EURO 6, mentre i veicoli di un’azienda italiana nelle ore notturne non possono transitare con nessun mezzo a propulsione tradizionale.

“A pagare le conseguenze delle misure del Tirolo sono anche gli autisti, spesso costretti a rimanere fermi in coda per ore senza poter accedere ai servizi igienici a causa del dosaggio a Kufstein. Alcuni dei nostri autisti si rifiutano addirittura di attraversare il Tirolo per risparmiarsi questo supplizio”, affermano congiuntamente i Presidenti e rappresentanti dell’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici (ANITA), dell’Associazione Nazionale Noleggi Autogrù e Trasporti Eccezionali (ANNA), della Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali, di Assoimprenditori Alto Adige, di Confindustria Trento, CNA – Unione Provinciale degli Artigiani e delle Piccole imprese Alto Adige, di lvh.apa Confartigianato Imprese, dell’Associazione Artigiani del Trentino e di FAI-Confcommercio del Trentino.

Le associazioni dell’autotrasporto e le Camere di commercio di Bolzano e Trento esprimono gratitudine al Ministro Salvini, che sta seguendo la tematica con grande attenzione e determinazione. Da troppo tempo tutte le aziende di trasporto non tirolesi subiscono le misure unilaterali del Tirolo che non hanno portato in alcun modo a incentivare il trasferimento modale dalla strada alla ferrovia.

“Per raggiungere l’obiettivo del trasferimento modale è fondamentale un gioco di squadra dei vari Stati lungo il corridoio del Brennero finalizzato ad abolire gli ostacoli e a rendere la ferrovia finalmente più competitiva e performante”, hanno affermato le Camera di commercio di Bolzano e Trento. Divieti e misure unilaterali non sono in alcun modo in linea con questo approccio.

 

Fonte Anita

 

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logistica: ultimi quattro anni costi raddoppiati

In meno di 4 anni da gennaio 2019 a settembre 2022 i costi della logistica sono aumentati del 53,9%. E’ quanto emerge dall’indice dei costi della logistica dei veicoli finiti messo a punto da ECG e PwC Austria. L’indice si divide in quattro segmenti logistici (strada, mare, ferrovia e piazzale) in otto Paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito). In dettaglio per la logistica su strada: l’indice dei costi della logistica stradale mostra un aumento complessivo dei costi del 32,8% , dovuto all’aumento della carenza dei camionisti in tutta Europa, l’aumento dei salari degli autisti e la drammatica impennata dei prezzi del gasolio. Per la logistica marittima l’aumento complessivo dei costi è del 113,7% causato principalmente dalla situazione di mercato di domanda-offerta di navi Pure Car Truck Carrier (Pctc), che porta le tariffe di noleggio ai massimi storici, nonché dal continuo aumento del valore degli asset per le nuove costruzioni di navi. Per il segmento ferroviario l’aumento complessivo dei costi è del 24,2% tra gennaio 2019 e settembre 2022. Tra gli altri fattori, i costi della manodopera, del carburante e degli asset ferroviari utilizzati nella logistica dei veicoli finiti hanno fortemente influenzato l’andamento dei costi ferroviari. Per i piazzali l’incremento complessivo dei costi è del 21,4% in gran parte legato ai costi dei terreni dei piazzali e della manodopera, che sono tra gli altri fattori spesso legati all’indice dei prezzi al consumo, e quindi hanno rappresentato alti livelli di volatilità durante il periodo esaminato.

fonte Medi Telegraph

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UNRAE: sempre più vecchio i parco circolante degli automezzi pesanti

Continua a permanere molto elevato il numero dei camion vecchi e inquinanti in circolazione nel nostro Paese. L’avvertimento arriva come al solito da UNRAE che snocciola le cifre: su un totale di 725.000 veicoli medi e pesanti oltre le 3,5 tonnellate circolanti al 31.12.2022, quelli che rispondono a direttive di emissione ante Euro IV sono oltre la metà (il 50,4%). Si tratta cioè di veicoli immatricolati prima del 2006 e quindi  inquinanti e lontani dai modelli di più recente produzione. I camion Euro IV, V e VI sono invece circa 355.000, e cioè il 49,6% del totale.  L’età media dei veicoli industriali circolanti nel nostro Paese, sottolinea UNRAE, è persino più alta, anche se di poco, a quella registrata due anni fa.  Se invece si prende in considerazione soltanto il parco circolante dei veicoli più pesanti, cioè quelli con oltre 16 tonnellate, le cose vanno appena un po’ meglio. Nelle 445.000 unità circolanti, la percentuale di veicoli ante Euro IV scende al 39% e letà media si abbassa a 12,1 anni. E’ di tutta evidenza insomma che nel complesso la vetustà anagrafica del nostro circolante, oltre a pesare in termini di inquinamento, di sicurezza e di competitività, renda assai più complicato (e più costoso) il cammino verso la neutralità climatica che l’Unione europea vorrebbe raggiungere nei prossimi decenni, ma sulle cui date di scadenza, compresa la famosa tagliola del 2035, si torna in alto mare dopo la decisione di Italia e Germania di chiedere il rinvio del voto del Parlamento UE.

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 rinnovo parco veicoli basso impatto ambientale: dal 15 marzo parte la prenotazione per gli incentivi

La seconda finestra per la prenotazione degli incentivi per l’acquisto e il rinnovo del parco veicoli a basso impatto ambientale da parte delle imprese di autotrasporto, si apre mercoledì 15 marzo, a partire dalle ore 10 e terminerà il 28 aprile prossimo alle ore 16. Le domande possono essere presentate esclusivamente tramite PEC dell’impresa richiedente e indirizzate a ram.investimentielevatasostenibilita@legalmail.it. Gli incentivi vanno da un minimo di 4.000 euro per quelli ibridi di massa complessiva da 3,5 a 7 tonnellate, fino a un massimo di 24.000 euro per quelli elettrici oltre le 16 tonnellate. A questi importi si aggiunge un contributo di 1.000 euro in caso di contestuale rottamazione di un veicolo diesel di classe inferiore ad euro VI.

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ultimo miglio:annunciate stazioni di ricarica per operatori di logistica

OneWedge presenterà a LetExpo 2023  i modelli di stazioni di ricarica elettrica che prenderanno il nome di Eletric Plaza dedicata agli operatori di logistica ultimo miglio. Il primo impianto di questo genere è stato realizzato a Brandizzo (TO) nel 2022, rapidamente seguito da altri sempre in Piemonte, Lombardia, Lazio e Sicilia per un totale di una dozzina di Electric Plaza per alcuni dei principali player della logistica. La taglia media è quella di una stazione per una ventina di furgoni elettrici che necessitano della disponibilità della ricarica e della rassicurazione che solo gli autorizzati possano accedere all’infrastruttura. Un sistema di gestione via cloud consente di gestire i processi di avvio e arresto, fornendo anche i dati per studiare come ottimizzare i flussi operativi.

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LetExpo 2023: soluzioni per la logistica ultimo miglio

A LetExpo 2023  sarà presente OneWedge per presentare la propria offerta di stazioni di ricarica elettrica dedicata agli operatori di logistica ultimo miglio. Gli operatori della logistica hanno un urgente bisogno di stazioni di ricarica sempre disponibili, efficienti, realizzate in tempi rapidi e a un prezzo ragionevole. Le infrastrutture realizzate da OneWedge prendono il nome di Electric Plaza. Il primo impianto di questo genere è stato realizzato a Brandizzo (TO) nel 2022, rapidamente seguito da altri sempre in Piemonte, Lombardia, Lazio e Sicilia per un totale di una dozzina di Electric Plaza per alcuni dei principali player della logistica. La taglia media è quella di una stazione per una ventina di furgoni elettrici che necessitano della disponibilità della ricarica e della rassicurazione che solo gli autorizzati possano accedere all’infrastruttura.Un sistema di gestione via cloud consente di gestire i processi di avvio e arresto, fornendo anche i dati per studiare come ottimizzare i flussi operativi.

fonte Trasporti Italia

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trasporto merci e logistica: Piano di investimenti della Regione Veneto

 

La Regione Veneto ha realizzato un piano di investimenti per potenziare trasporto merci e logistica sui corridoi europei che attraversano il territorio regionale, un collegamento di ultimo miglio tra la linea Padova-Mestre e l’interporto da parte di RFI e un ponte ferroviario per collegare la parte occidentale della rete portuale alla stazione ferroviaria di Marghera Scalo. I lavori, costati poco più di 4 milioni di euro, sono stati finanziati al 50% nell’ambito del programma CEF (Connecting Europe Facility) della Commissione Europea. Si è tenuto mercoledì primo marzo presso la sede di Consorzio ZAI – Interporto Quadrante Europa di Verona l’evento conclusivo del progetto “Veneto Intermodal”, co-finanziato dalla Commissione Europea tra novembre 2018 e ottobre 2022. Il progetto ha visto la partecipazione di un consorzio di attori regionali e nazionali di primissimo livello, con capofila Consorzio ZAI (Interporto di Verona) e in qualità di partner la Regione del Veneto, Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale (Porti di Venezia e Chioggia). Obiettivo dell’azione progettuale è stato il potenziamento del cosiddetto “ultimo miglio” delle tre principali infrastrutture regionali che permettono l’interscambio commerciale con il resto d’Europa e del mondo per le aziende localizzate sul territorio regionale, ovvero gli Interporti di Verona e Padova, e il Porto di Venezia. Non a caso, tutte e tre le infrastrutture insistono sulla rete Core dei corridoi TEN-T. Consorzio ZAI, insieme a Rete Ferroviaria Italiana, ha il nuovo terminal da 750 metri in linea con i più recenti standard comunitari, oltre ad una serie di interventi di implementazione della rete viabilistica di servizio al nuovo terminal, collegato anche agli interventi dell’Alta Velocità ferroviaria. L’evento conclusivo, a cui hanno partecipato anche il Presidente di Consorzio ZAI Matteo Gasparato e la Vicepresidente della Regione del Veneto Elisa De Berti, è stata l’occasione per discutere insieme dei risultati definitivi del progetto, presentati da Andrea Menin della Regione Veneto, Damiano Beschin di RFI, e Antonio Revedin di Porto di Venezia). A seguire, si è tenuta una tavola rotonda per analizzare lo status delle infrastrutture e dei servizi di trasporto lungo l’Asse del Brennero, corridoio fondamentale per i nodi logistici regionali. Tra i relatori, sono intervenuti i rappresentanti della Galleria di Base del Brennero e di Assoporti, oltre a delegati di diversi operatori logistici multimodali tra cui il Gruppo FS Italiane. Soddisfazione per i lavori svolti è stata espressa da Pat Cox, intervenuto al convegno, coordinatore del corridoio Scandinavo-Mediterraneo. “Consorzio ZAI dimostra così di anticipare i futuri sviluppi del settore del trasporto ferroviario e intermodale” sottolinea il Presidente Gasparato. “Siamo consci di quello che potrà succedere tra qualche anno con i potenziamenti infrastrutturali ferroviari sull’Asse Est-Ovest e l’apertura del tunnel di base del Brennero, e riteniamo quindi di affrontare i temi “intermodalità” e “sostenibilità” in un’ottica integrata con le migliori tecnologie. Non ci limitiamo a gestire la quotidianità “subendo” il traffico, ma adottiamo un approccio “proattivo” guardando alla pianificazione europea, nazionale e regionale delle infrastrutture, continuando quindi a giocare un ruolo da leader tra i terminali intermodali in Europa”, conclude. “I traffici intermodali delle ferrovie dello Stato che transitano da Verona via Brennero rappresentano il 20% del totale annuo delle merci trasportate e coinvolgono varie società del Polo Logistica – ha detto Gianpiero Strisicuglio, AD Mercitalia Logistics. “Il potenziamento delle attività terminalistiche su Verona, consentirà un incremento di traffico sull’asse ferroviario e lo shift modale che l’Europa ci chiede”.

 

Fonte: FSNEWS

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Brennero: la Corte di Giustizia UE respinge la richiesta associazioni italiane autotrasporto

 

 

BOLZANO – La Corte di giustizia dell’Unione europea a Lussemburgo ha respinto, perché “inammissibile”, la messa in mora della Commissione europea per inazione nei confronti dell’Austria in relazione ai divieti imposti unilateralmente dal Tirolo. La causa è stata avanzate da alcune associazioni di autotrasporto italiane. Lo riferisce la Tiroler Tageszeitung. Gli autotrasportatori italiani avevano denunciato “un lassismo inaccettabile da parte delle istituzioni europee a danno del sistema italiano; così facendo la Commissione europea colpisce la capacità del Paese di esportare le merci fuori dai propri confini”. Secondo l’esperto di diritto europeo Walter Obwexer, interpellato dal giornale, “non sussiste nessun obbligo per la Commissione europea di intraprendere un procedimento di infrazione, neanche se un paese membro viola palesemente il diritto europeo”.