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sicurezza stradale: dectreto sicurezza stradale entro Aprile

 Il Mit sta lavorando, dopo aver condotto un’ampia consultazione fra le categorie più esposte, fra le quali le Associazioni dell’Autotrasporto, è all’opera per preparare un decreto legge che conterrà alcuni primi spunti sulla sicurezza, che vedrà la luce entro il mese di aprile. L’altro passo decisivo sarà il via libera a una revisione organica del Codice della Strada per aggiornare le norme attuali che sono vecchie di oltre tre decenni e che passerà da una condivisione con altri ministeri a partire da Viminale e Giustizia, oltre che dall’esame parlamentare da ultimare entro la fine dell’anno. Il proposito condiviso è quello di inserire all’interno del DL indicazioni di immediata applicazione relative principalmente a micromobilità, guida in sicurezza e controlli più attenti sulla sosta “selvaggia” degli autoveicoli. Successivamente, per la riforma del Codice della Strada Salvini ha segnalato l’intenzione di dare come punti cardine una strutturazione del codice basata su: semplicità e brevità con definizioni e regole di condotta per una circolazione stradale sempre più sicura; chiarezza applicativa con regole chiare e scevre da dubbi ed ambiguità; sanzioni giuste ed efficaci basate sui principi di ragionevolezza, proporzionalità ed effettività. L’obiettivo della riunione di ieri è stato coinvolgere fin da subito in questo percorso di attenzione alla sicurezza stradale e di modifica tutti i soggetti interessati. Per questo, oltre a tutte le indicazioni segnalate durante i lavori, alle associazioni è stata segnalata la possibilità di inviare proposte entro il 10 aprile, direttamente al ministro.

Fonte Sole24ore

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fondi governativi autotrasporto: lunedi prossimo incontro tecnico al MIT

Lunedi della prossima settimana le associazioni dell’autotrasporto saranno di nuovo al MInistero dei Trasporti per un incontro tecnico presieduto dal capo Dipartimento per la mobilità sostenibile Maria Teresa Di Matteo alla quale il vioceministro del Ministero di Porta Pia Edoardi Rixi , nell’incontro precedente aveva affidato il compito di disincagliare al Ministero dell’Economia  i 285 milioni circa. messi a disposizione dal Governo per l’Autotrasporto.

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Viabilità e divieti durante le vacanze pasquali

In vista delle prossime festività pasquali del 9 e 10 aprile, del 25 aprile e del 1° maggio si prevede un forte incremento della circolazione stradale. In particolare, per i giorni della Santa Pasqua l’aumento del traffico verso le principali località di villeggiatura si concentrerà nelle giornate di venerdì 7 e sabato 8 aprile, mentre in fase di rientro verso i grandi centri urbani nelle giornate di lunedì 10 (Lunedì dell’Angelo) e martedì 11 aprile. Viabilità Italia, per dare ai cittadini tutte le informazioni utili per favorire partenze consapevoli e per aumentarne la sicurezza, monitorerà costantemente le condizioni di percorribilità della rete viaria di interesse nazionale. Inoltre ha messo a disposizione dei documenti consultabili sul sito internet www.poliziadistato.it, tra cui il calendario con i bollini di traffico con indicazione delle fasce orarie di divieto di circolazione per i veicoli di portata superiore alle 7.5 t. e l’elenco dei cantieri inamovibili presenti lungo la rete autostradale e le principali Strade statali.Il calendario 2023 delle limitazioni alla circolazione stradale fuori dai centri abitati nei giorni festivi ed in altre giornate particolari per i veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate prescrive le seguenti fasce di divieto:

– dalle 14.00 alle 22.00 di venerdì 7 aprile;

– dalle 09.00 alle 16.00 di sabato 8 aprile;

– dalle 09.00 alle 22.00 di domenica 9 aprile (Santa Pasqua);

– dalle 09.00 alle 22.00 di lunedì 10 aprile (Lunedì dell’Angelo);

– dalle 09.00 alle 14.00 di martedì 11 aprile;

– dalle 09.00 alle 22.00 di martedì 25 aprile;

– dalle 09.00 alle 22.00 di lunedì 1 maggio.

Fonte Viabilità Italia

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corrieri: ritiri e consegne periodo di pasqua

La maggior parte dei corrieri espressi effettuerà ritiri e consegne fino a Venerdì 7 Aprile, sebbene potrebbero verificarsi lievi ritardi a causa dell’aumento delle spedizioni nel periodo festivo. Lunedì di Pasquetta, il 10 Aprile, la maggior parte dei corrieri e delle aziende di trasporto non effettueranno ritiri né consegne. Si consiglia ai clienti di pianificare di conseguenza e di tenere presente che anche gli uffici di molte aziende logistiche saranno chiusi. Le normali attività lavorative riprenderanno Martedì 11 Aprile, quando corrieri, aziende di trasporto e operatori logistici torneranno a essere pienamente operativi e pronti ad assistere i clienti. Chi desidera programmare il ritiro dei pacchi per Martedì 11 Aprile,  deve avere l’avvertenza di ordinare il servizio entro le ore 18:30 di Venerdì 7 Aprile presso la maggior parte dei corrieri espressi e delle aziende di trasporto.

 

 

 

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Europarlamento: decis aumento istallazione ricariche elettriche per mezzi pesanti

L’Europarlamento ha deciso che nei prossimi anni vengano istallate in tutta Europa più stazioni di ricarica dedicata ai mezzi pesanti.  Per quel che riguarda i pesanti, l’accordo prevede i seguenti punti che entro il 31 dicembre 2030, nell’ambito della rete centrale TEN-T, dovranno essere realizzati gruppi di stazioni di ricarica per i veicoli pesanti in ciascun senso di marcia a una distanza massima di 60 km tra loro e ciascun gruppo di stazioni di ricarica dovrà fornire una potenza di uscita non inferiore a 3.500 kW, comprendendo almeno due punti di ricarica con una potenza di uscita singola non inferiore a 350 kW.  Entro il 31 dicembre 2030 dovranno essere realizzati nelle strade principali e in quelle secondarie  gruppi di stazioni di ricarica  per i veicoli pesanti in ciascun senso di marcia a una distanza massima di 100 km tra loro e ciascun gruppo di stazioni di ricarica dovrà fornire una potenza di uscita non inferiore a 1.400 kW, comprendendo, anche in questo caso, almeno un punto di ricarica con una potenza di uscita singola non inferiore a 350 kW.  Stesso termine di attuazione per l’istallazione  in ciascuna area di parcheggio sicura  di almeno una stazione di ricarica per i veicoli pesanti che fornisca una potenza di uscita non inferiore a 100 kW. Le infrastrutture di ricarica nell’ambito della rete TEN-T dovrebbero essere collocate in prossimità nei nodi urbani, o nelle loro vicinanze.

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Assoram aderisce a Confetra

La Giunta Confetra del 28 marzo ha approvato all’unanimità la richiesta di adesione dell’Assoram (Distribuzione Primaria Farma e Salute – Associazione Operatori Commerciali e Logistici) che rappresenta oltre 100 operatori commerciali e logistici specializzati nella distribuzione di prodotti farmaceutici, parafarmaceutici e dell’indotto corredato. Per il Presidente  Carlo De Ruvo l’ingresso di Assoram costituisce un arricchimento per la Confetra non solo dal punto di vista numerico ma anche da quello qualitativo portando in ambito confederale la voce di imprese fortemente specializzate il cui ruolo anche sociale è stato particolarmente apprezzato durante l’emergenza Covid e continua ad essere indispensabile nella quotidianità.

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logistica: oltre 140 i nuovi progetti logistici in Italia

Sono oltre 140 nuovi progetti immobiliari logistici in corso in Italia (in parte realizzati su aree dismesse), per un totale di 4,6 milioni di metri quadrati. Lo rivela l’ultimo report di World Capital Group, secondo il quale la parte del leone, in questa avanzata, sarà rappresentata dalla Lombardia, che da sola conta 48 iniziative per circa 1,02 milioni di metri quadrati. In particolare i progetti si concentreranno nelle province di Milano (15) e Bergamo (12), ma a essere coinvolte saranno anche quelle di Brescia, Cremona, Lodi, Mantova e Pavia. Per numero di progetti, al secondo posto si colloca poi l’Emilia Romagna (25), principalmente nelle province di Bologna, Forlì, Parma, Piacenza e Reggio Emilia, per complessivi 1,070 milioni di metri quadrati. Numerose iniziative immobiliari per la logistica sono presenti anche nel Lazio (19), In Veneto (14) e in Piemonte (13). Dando uno sguardo alle caratteristiche degli asset, l’analisi rileva come tra i progetti si ritrovino metrature diverse ma con un taglio medio di 40 mila metri quadrati, nonché la presenza su tutti gli immobili bult-to-suit di pannelli fotovoltaici.

Fonte Milano Finanza

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distacco transnazionale: il Governo Italiano recepisce la direttiva UE

Con il Decreto Legislativo n. 27 del 23 febbraio 2023, il Governo italiano dà attuazione  alla direttiva dell’Ue 2020/1057 sul distacco transnazionale. Il trasportatore che distacca lavoratori in Italia nell’ambito di una prestazione di servizi di trasporto su strada deve inviare una dichiarazione di distacco tramite il sistema di interfaccia pubblico connesso all’IMI. La dichiarazione deve contenere diverse informazioni: l’identità del trasportatore ovvero il numero della licenza comunitaria; i recapiti di un gestore dei trasporti o di un’altra persona di contatto nello Stato membro di stabilimento con l’incarico di assicurare i contatti con le autorità competenti in Italia e di inviare e ricevere documenti o comunicazioni; l’identità, l’indirizzo del luogo di residenza e il numero della patente di guida del conducente; la data di inizio del contratto di lavoro del conducente e la legge ad esso applicabile; la data di inizio e di fine del distacco; il numero di targa dei veicoli a motore; l’indicazione se i servizi di trasporto effettuati sono trasporto di merci, trasporto di passeggeri, trasporto internazionale o trasporto di cabotaggio. Entro cinque giorni dall’evento che ne determina l’aggiornamento, il trasportatore è tenuto ad aggiornare le informazioni. Il trasportatore deve poi fornire al conducente in formato cartaceo o elettronico una copia della dichiarazione di distaccodocumenti inerenti al trasporto internazionale alle operazioni di trasporto, le registrazioni del tachigrafo. Il conducente deve conservare e mettere a disposizione degli organi di polizia stradale le prove del trasporto internazionale. Se l’Ispettorato nazionale del lavoro o gli organi di polizia stradale lo chiedono, il trasportatore ha l’obbligo di trasmettere le copie dei documenti entro otto settimane dalla richiesta. In caso di omissione della dichiarazione di distacco, il trasportatore è soggetto a sanzioni amministrative. Le sanzioni amministrative pecuniarie previste per il mancato rispetto degli obblighi relativi alla dichiarazione di distacco dei lavoratori nel trasporto su strada transnazionale o di cabotaggio in Italia vanno da 150 a 10.000 euro. Il trasportatore che distacca lavoratori in Italia nell’ambito di trasporti transnazionali o di cabotaggio che ometta di trasmettere la dichiarazione di distacco attraverso il sistema di interfaccia pubblico connesso all’IMI, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.500 a euro 10.000. Il trasportatore che non adempie agli obblighi di completa e corretta comunicazione delle informazioni necessarie alla dichiarazione di distacco, nonché all’obbligo di aggiornamento delle medesime informazioni entro cinque giorni dall’evento che ne determina l’aggiornamento, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1.000 a euro 4.000. Il trasportatore deve assicurarsi che il trasportatore abbia a disposizione in formato cartaceo o elettronico la seguente documentazione: copia della dichiarazione di distacco trasmessa tramite il sistema di interfaccia pubblico IMI; ogni documento utile inerente alle operazioni di trasporto che si svolgono in Italia o le prove di cui all’art 8, par 3, Reg CE 1072/2009; le registrazioni del tachigrafo, compresi i simboli degli Stati membri in cui il conducente sia stato presente al momento di effettuare operazioni di trasporto internazionale su strada o di cabotaggio. La sanzione amministrativa pecuniaria prevista va da euro 2.500 a euro 10.000. Il conducente che non adempie all’obbligo di conservare e mettere a disposizione degli organi di polizia tali documenti è soggetto alla da euro 150 a euro 600. Il committente, il vettore, lo spedizioniere e il contraente, in caso di subvezione, sono soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.500 a euro 10.000 qualora il trasportatore abbia omesso di trasmettere la dichiarazione di distacco attraverso il sistema di interfaccia pubblico connesso all’IMI, o, qualora il Paese terzo non si sia ancora accreditato sul sistema IMI, attraverso la comunicazione di distacco al Ministero del Lavoro.

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la logistica per home delivery aumenta emissioni gas serra, l’elettrico è la soluzione

La logistica per la consegne a casa  arriverà a rappresentare il 17% delle emissioni di gas serra, contro il 3% attuale. La soluzione è l’elettrico, che le riduce del 37% . Le tradizioni natalizie hanno accelerato ancor di più l’ascesa degli acquisti online e delle consegne dei pacchi a domicilio. Per esempio, dai dati di Confcommercio sulle preferenze degli italiani emerge che la netta maggioranza degli italiani (il 64,6%) ha comprato i regali per i propri cari quest’anno. Tali scelte però comportano delle conseguenze non trascurabili dal punto di vista ecologico. Difatti, stando ai dati della International Energy Agency, il settore merci è responsabile di un quinto delle emissioni globali di CO2, dietro solo al settore energetico, e più in particolare i veicoli che si occupano di home delivery emettono impattano per il 3% sui livelli di gas serra globali. Percentuale che è destinata a crescere addirittura del 567% entro il 2050, arrivando a rappresentare il 17% del totale.  La chiave per ridimensionare il problema e ripulire l’aria delle aree urbane delle grandi metropoli è, secondo vari esperti, l’elettrificazione delle flotte per il trasporto delle merci. Il report Decarbonizzare i trasporti. Evidenze scientifiche e proposte di policy del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile sottolinea che l’impiego dei veicolo elettrici consente di ridurre del 37% le emissioni di CO2 rispetto ad un veicolo a combustione, pur tenendo conto delle maggiori emissioni che derivano dalla loro produzione. Nel comparto del trasporto pesante, l’impatto del passaggio alla mobilità elettrica è ancora più significativo: un camion elettrico può risparmiare fino al 70% delle emissioni sul ciclo di vita del mezzo. Tanto che, stima il Rocky Mountain Institute, entro il 2030 il 60% delle vendite di nuovi camion potrebbe essere elettrico portando così, entro il 2035, a un dimezzamento delle emissioni causate dall’industria degli autotrasporti. La sfida è dunque promuovere «un modello di mobilità urbana che sia più sostenibile, green e sicuro, implementando nuove soluzioni di mobilità in grado di risolvere le criticità legate alla percorrenza dell’ultimo miglio, migliorando l’efficienza per le imprese e la qualità generale della vita di residenti e non», spiega Roberto Sposini, chief mobility editor di LifeGate. Le grandi città europee stanno cercando di adattarsi alla svolta green dei trasporti commerciali. Se infatti, registra la Clean Cities Campaign, tra il 2019 e il 2022 le zone a basse emissioni o aree a traffico limitato attive è aumentato del 40%, entro il 2025 saranno oltre 500 le città in Europa ad averle (+58% rispetto a giugno 2022). E l’Italia? Entro il 2030 è prevista la creazione di 35 zone a emissioni zero, off-limit per i veicoli a combustione, però nessuna città italiana ha già avviato gli interventi previsti. I più ingenti investimenti per elettrificare le flotte di veicoli per la consegna delle merci provengono dalle grandi aziende della distribuzione, così come diversi costruttori del settore automotive hanno iniziato a proporre delle versioni elettriche per questo tipo di veicoli.

Fonte quotidiano Milano Finanza

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UE: Lettera a Italia, il limite del 2035 rimane

BRUXELLES: La Commissione europea non ha intenzione di riaprire il testo del nuovo regolamento Ue che vieta dal 2035 la vendita di auto e furgoni nuovi con motore termico, alimentato a benzina o a diesel. Dunque l’unica strada per far passare l’accordo già raggiunto tra gli Stati membri e il Parlamento Ue, che però ha bisogno dell’ultimo passaggio formale in Consiglio per entrare in vigore, è convincere Berlino a votare a favore: Italia e Polonia hanno già detto «no» e la Bulgaria si asterrà. La Germania è l’ago della bilancia. È in corso un negoziato tra Berlino e Bruxelles per sbloccare lo stallo. Un metodo che sta facendo arrabbiare diverse capitali a cominciare da Parigi, che difende l’accordo raggiunto. Ieri la Commissione ha inviato a Berlino un piano — anticipato da Reuters — per consentire la vendita di auto nuove con motori a combustione interna dopo il 2035 a patto che funzionino solo con carburanti sintetici (che sono diversi dai biocarburanti). La proposta non convince il ministro dei Trasporti tedesco, il liberale Volker Wissing, perché si tratterebbe di una nuova categoria di veicoli con una tecnologia apposita che deve impedire loro di circolare con carburanti diversi da quelli sintetici. Il confronto tra Commissione e governo tedesco è sull’interpretazione del «considerando» 11 del regolamento e non prevede una modifica del testo. La richiesta del governo italiano di prendere in considerazione anche i biocarburanti è invece destinata a rimanere inascoltata. I ministri dei Trasporti Matteo Salvini, delle Imprese Adolfo Urso e dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin hanno inviato ieri una lettera al vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans nella quale ricordano «la necessità di rispettare il principio della neutralità tecnologica» per una transizione sostenibile e socialmente equa verso una mobilità a zero emissioni e spiegano che l’Italia non accetterebbe «un’interpretazione indebitamente ristretta da parte della Commissione del concetto di carburanti neutri», con l’esclusione dei biocarburanti. Questo però non è sul tavolo del negoziato, l’impegno della Commissione Ue è risolvere la questione con Berlino il prima possibile.

pubblicato dal Corriere della sera